Agli operatori immobiliari non è piaciuta la legge sulle commissioni dei broker

Era stata approvata con una maggioranza schiacciante in Consiglio Comunale, per alleviare i costi altissimi in capo agli affittuari. Adesso le lobby di settore hanno fatto causa per annullare la legge

L’industria immobiliare di New York ha dichiarato battaglia al Consiglio comunale. Lunedì, il Real Estate Board of New York (REBNY), potente gruppo di lobby del settore, ha presentato una causa presso la Corte Distrettuale Federale di Manhattan contro la nuova legge che trasferisce le costose commissioni dei broker dagli affittuari ai proprietari. La norma, entrata in vigore automaticamente venerdì scorso, obbliga chi assume un agente immobiliare a coprirne le spese, cercando di porre fine a un sistema spesso accusato di gravare sui nuovi inquilini con costi iniziali sproporzionati.

Secondo i leader immobiliari, il provvedimento potrebbe destabilizzare ulteriormente un mercato già fragile, con un tasso di disponibilità di affitti ai minimi storici (poco più dell’1%). “Questa legge causerà danni immediati e irreparabili ai consumatori, ai broker e ai proprietari, generando conseguenze impreviste”, si legge nella denuncia depositata dal REBNY, che contesta anche la costituzionalità del provvedimento. La CEO di Brown Harris Stevens, Bess Freedman, ha dichiarato che il rischio più concreto sarà un aumento degli affitti, con i proprietari pronti a riversare i nuovi costi sugli inquilini.

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La legge, sostenuta con forza dal consigliere progressista di Brooklyn Chi Ossé, è stata approvata a novembre con una maggioranza schiacciante di 42 voti, sufficiente a rendere vano un eventuale veto del sindaco Eric Adams. Ossé ha respinto la causa come “un disperato tentativo della lobby immobiliare di minare le voci dei residenti”, sostenendo che il provvedimento porterà New York in linea con altre città americane dove le commissioni sono a carico dei proprietari. “I newyorkesi meritano un sistema equo, non uno che li sfrutti”, ha ribadito il consigliere.

Eric Adams, pur non entusiasta della legge, ha evitato lo scontro diretto con il Consiglio comunale, lasciando passare la norma senza firma né veto. Ma le tensioni restano palpabili: la speaker del Consiglio, Adrienne Adams, ha criticato il sindaco per aver attaccato un provvedimento che la sua stessa amministrazione ha contribuito a definire. “Ci aspettiamo che il sindaco lo implementi senza ritardi”, ha dichiarato. Al centro restano gli affitti stellari di una città dove il costo medio per entrare in un appartamento supera spesso i 10.000 dollari, tra cauzioni e commissioni.

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