Eden di Ron Howard arriva nelle sale italiane

Eden di Ron Howard è appena sbarcato al cinema in Italia: un film potentissimo che colpisce dritti allo stomaco

È un film potentissimo e violento, che colpisce dritti alla bocca dello stomaco. Eden di Ron Howard è appena arrivato nelle sale italiane, mentre in quelle americane uscirà soltanto a fine agosto. Lo accompagnano critiche molto contrastanti, ma fidatevi: ha l’aura di un capolavoro e non potrà lasciarvi indifferenti. 

Ambientato su un’isola delle Galapagos negli anni che precedettero la Seconda guerra mondiale e ispirato a una storia vera (della quale furono date diverse versioni) mette insieme un cast davvero interessante: i protagonisti sono Jude Law, Vanessa Kirby, Ana De Armas, Daniel Brühl e Sydney Sweeney, e a sostenerli ci sono una sceneggiatura durissima ed eccezionalmente efficace e una regia cruda e lucidissima.

Senza fare troppi spoiler, perché Eden è un film che merita di essere visto senza pregiudizi, racconta la vicenda crudele, e ancora oggi non del tutto chiarita, di otto persone che approdarono alle Galapagos in fuga dalla Germania di Hitler.

I primi due avventurieri, il medico berlinese Friedrich Ritter (Law) e la sua discepola e amante Dore Strauch (Kirby) erano diventati celebri sui tabloid tedeschi per essersi trasferiti nell’isola deserta e inospitale di Floreana e aver pubblicato articoli nei quali teorizzavano un ritorno alla natura e una vita libera dai vincoli della civiltà e dall’ossessione per il denaro. 

Il loro modello di società a un certo punto ispirò un veterano della guerra di trincea, Heinz Wittmer (Brühl) che decise di raggiungerli con la giovane moglie incinta (Sweeney) e un bambino figlio di primo letto, per tentare anche lui l’avventura. La cosa però non era affatto piaciuta alla coppia di veterani, che fin da subito dimostrò ai nuovi venuti una crudele ostilità, considerando anche le condizioni durissime di sopravvivenza sull’isola.  

Non bastasse, nel momento in cui le due famiglie avevano appena trovato una loro possibile e precaria dimensione di coesistenza, sull’isola sbarcava anche una misteriosa e bellissima presunta ereditiera, la baronessa Eloise Wagner De Bousquet (De Armas) accompagnata dai suoi due giovani amanti e da un servitore, intenzionata a costruire un resort di lusso. 

A quel punto l’equilibrio dell’isola si distrugge, e il peggio di ogni personaggio viene alla luce, in un crescendo di tensione, violenza e follia che ci mostra come la vita in quel lembi di terra desertica e ostile potesse trasformarsi nell’opposto dell’“eden” annunciato dal titolo.

Perché vederlo

I motivi principali li ho già annunciati sopra: Eden è un film davvero potente, che distrugge il mito dell’“arcadia” e del “buon selvaggio” per raccontarci quanto possa diventare crudele e violenta l’umanità quando si trova al di fuori delle regole della civiltà. Uno specchio della disumanizzazione che avveniva contemporaneamente nell’Europa di Hitler, intenta a perseguitare ebrei e diversi e a perseguire la follia di una nuova guerra mondiale. 

Spiegava Ron Howard: «Abbiamo cominciato a lavorare alla sceneggiatura prima della pandemia, e l’abbiamo sviluppata osservando il mondo cambiare. Mi sono sentito connesso all’attualità: stiamo vivendo tempi di incertezza, sfiducia nella società e la sensazione che la civiltà ci stia soffocando. Vivere “fuori dalla rete” è un tema sempre più discusso. Nonostante la storia risalga agli anni Trenta, le paure, la rabbia e le speranze dei personaggi suonano incredibilmente attuali. Durante la pandemia ho capito che il pubblico avrebbe potuto identificarsi profondamente con loro, ed è stato in quel momento che ho sentito che questo film avrebbe potuto portare il pubblico in un viaggio. Alcuni lo hanno davvero intrapreso, ed Eden racconta la loro scioccante storia». 

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Elisabetta Colangelo

Giornalista italiana ed esperta di cinema, Tv e celeb, collaboratrice da oltre 20 anni dei più importanti gruppi editoriali italiani e internazionali scrive e ha scritto per Grazia, Vanity Fair, GQ, Donna Moderna, Glamour e molte altre testate.

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