Cresce l’inflazione a Dicembre in attesa delle politiche di Trump

Le proposte della nuova amministrazione potrebbero incentivarne ancora di più la crescita, rendendo alcuni beni più cari

A dicembre, i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono aumentati più rapidamente rispetto ai mesi precedenti, un dato che complica il lavoro della Federal Reserve per riportare l’inflazione sotto controllo. Secondo il Dipartimento del Lavoro, l’Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) è cresciuto dello 0,4% rispetto a novembre e del 2,9% su base annua, registrando il maggiore incremento mensile da febbraio. Questo aumento è stato in parte trainato dall’incremento del costo delle uova e di altri alimenti.

Un segnale più positivo arriva dall’inflazione “core”, che esclude cibo e carburanti, categorie soggette a forti oscillazioni: su base annua, è cresciuta del 3,2%, leggermente meno rispetto ai mesi precedenti. Tuttavia, secondo gli esperti, questi dati non bastano a ridurre le preoccupazioni. “Guardando il quadro generale, non stiamo facendo grandi progressi,” ha spiegato Sarah House, economista senior di Wells Fargo.

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Alcune voci di spesa rimangono particolarmente problematiche. Dopo un periodo di stabilità, i prezzi dei generi alimentari sono tornati a crescere, con il costo delle uova aumentato di oltre il 30% rispetto a un anno fa. Anche i prezzi della benzina sono saliti del 4,4% solo a dicembre, pur restando più bassi rispetto allo stesso periodo del 2023.

Nonostante queste difficoltà, il mercato del lavoro continua a mostrare segnali di solidità. A dicembre, i dati sull’occupazione hanno registrato una crescita superiore alle aspettative, suggerendo che le politiche della Federal Reserve per contenere l’inflazione non stanno ancora causando danni significativi all’economia. Per questo motivo, molti analisti prevedono che la Fed non taglierà i tassi d’interesse nella riunione di fine gennaio, interrompendo una serie di tre riduzioni consecutive.

Ci sono però segnali che fanno pensare a un graduale miglioramento. I prezzi degli affitti, che rappresentano una delle spese più consistenti per le famiglie, sono aumentati del 4,6% su base annua, il dato più basso degli ultimi tre anni. Anche i servizi non legati all’abitazione mostrano un rallentamento dei prezzi, un elemento incoraggiante per chi monitora l’andamento dell’inflazione complessiva.

Un elemento di incertezza riguarda le politiche del presidente eletto Donald Trump, che entrerà in carica nelle prossime settimane. Le sue proposte, come dazi sulle importazioni e restrizioni all’immigrazione, potrebbero far aumentare i prezzi di alcuni beni, complicando ulteriormente il lavoro della Federal Reserve. Alcuni funzionari della banca centrale stanno già tenendo conto di questi possibili effetti nelle loro analisi.

Per il momento, la Fed sembra intenzionata a prendersi tempo. “Con un mercato del lavoro stabile e un’inflazione che rimane sopra il target, non c’è una chiara motivazione per ulteriori tagli ai tassi,” ha spiegato Aditya Bhave, economista di Bank of America. Questo significa che per i consumatori americani tassi di interesse più bassi su mutui e prestiti potrebbero non arrivare a breve.

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