Caso Stormy Daniels, Trump sarà condannato il 10 gennaio

Il giudice che presiede il caso ha stabilito la data nonostante le richieste di archiviazione della difesa: questo renderebbe Trump il primo Presidente condannato ad insediarsi alla Casa Bianca

Il 10 gennaio 2025 sarà una data chiave per Donald Trump. Dieci giorni prima del suo previsto giuramento come 47° Presidente degli Stati Uniti, il tycoon dovrà affrontare una sentenza cruciale. Il giudice Juan Merchan, che presiede il caso legato a Stormy Daniels, ha stabilito che il verdetto verrà emesso in quella data, ignorando le richieste di archiviazione avanzate dalla difesa. Una decisione che potrebbe rendere Trump il primo Presidente statunitense a insediarsi con la condanna di un tribunale alle spalle, anche se con una pena che, secondo le anticipazioni, non limiterà la sua libertà.

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La reazione dell’ex Presidente non si è fatta attendere. Attraverso il suo social network Truth, Trump ha definito la decisione “illegittima” e “anticostituzionale”, parlando di una “farsa politica” orchestrata per danneggiarlo. Parole che si sono accompagnate a una serie di post incendiari, meme e attacchi personali contro il giudice Merchan e i procuratori coinvolti. A supportarlo, il miliardario Elon Musk, che ha criticato apertamente il giudice, definendolo inadatto al suo ruolo.

Il processo si concentra su accuse di falsificazione contabile per occultare il pagamento a Stormy Daniels, una vicenda che ha già visto Trump ritenuto colpevole di 34 capi d’imputazione dalla giuria. Merchan ha motivato il rigetto delle richieste della difesa, sottolineando che la posizione dell’imputato come Presidente eletto non giustifica un trattamento di favore. Accettare tali istanze, ha scritto il giudice, “minerebbe lo stato di diritto in modo incommensurabile”.

Donald Trump su Truth

Inizialmente prevista per il 26 novembre, la sentenza era stata rinviata dopo la vittoria elettorale di Trump. La Procura di Manhattan aveva suggerito diverse opzioni per gestire il delicato equilibrio tra giustizia e transizione presidenziale, ma Merchan ha scelto di non rinviare ulteriormente il giudizio. Il giudice ha inoltre ribadito che le accuse mosse contro Trump riguardano esclusivamente condotte personali e non ufficiali, escludendo quindi qualsiasi applicazione dell’immunità presidenziale.

Le parole di Steven Cheung, portavoce di Trump, riflettono l’atmosfera incendiaria che circonda il caso. Parlando di “caccia alle streghe”, Cheung ha accusato il sistema giudiziario di ostacolare la transizione presidenziale.

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