Chiara Mastroianni, figlia dell’iconico attore italiano Marcello Mastroianni, è nata immersa nell’arte. È entrata nel mondo del cinema da giovane e da allora lavora come attrice. La sua missione nella vita, tuttavia, va oltre il recitare sul grande schermo. Sta lavorando attivamente per preservare e celebrare il patrimonio culturale di suo padre e per stimolare l’amore per i classici del cinema tra le nuove generazioni.
Giovedì 12 dicembre, Chiara è stata protagonista dell’apertura della rassegna “Marcello e Chiara Mastroianni, Una Famiglia all’Opera”, una serie di film ospitata dal MoMA, organizzata congiuntamente con Cinecittà. L’evento ha visto la proiezione di uno dei tanti classici di di Luchino Visconti con Marcello Mastroianni recentemente restaurato da Cinecittà, Notti Bianche (1957).
“C’è una scena soprattutto che amo molto nelle Notti Bianche, che è una scena che penso sia stata improvvisata, dove il personaggio [di Mastroianni] si mette a ballare in un modo un po’ pazzo”, ha spiegato Chiara, descrivendo una delle scene di suo padre.
Questa vivacità è qualcosa che Marcello Mastroianni ha portato sia nella sua vita personale che sullo schermo: “È rimasto sempre molto semplice rispetto alla vita. Molto curioso degli altri. Ogni scusa era buona per andare a parlare con qualsiasi persona e penso che la curiosità è una delle cose più importanti”, ha spiegato Chiara.
Cinecittà ha restaurato una lunga lista di film di Mastroianni e ora vanta un archivio di oltre 5000 classici rinnovati, secondo la sua presidente, Chiara Sbarigia.
“Sono felice perché questo film è stato restaurato da Cinecittà. Il restauro dei vecchi film è una cosa proprio molto bella… e devo dire che è un bel lavoro,” ha detto Chiara.
Parte della missione di Cinecittà nel riportare in vita i vecchi classici è garantire che le nuove generazioni possano accedervi. La Mastroianni condivide pienamente questa visione: “Penso che le retrospettive come i festival sono dei momenti interessanti perché c’è tanta gente che non conosce questi film.” “Ormai il 90 per cento delle pizzerie si chiamano La Dolce Vita, ma la gente non sa necessariamente di cosa si tratta,” scherza.
Nonostante la golden era del cinema italiano sia finita negli anni ’60 e i film autoriali siano diminuiti, l’Italia continua a vantare una solida cultura cinematografica. Registi come Matteo Garrone e Marco Bellocchio stanno raccogliendo premi internazionali e dando lustro alla reputazione dell’industria locale.
Tuttavia, Netflix ha catturato una percentuale significativa del mercato cinematografico e televisivo italiano dopo la pandemia, e le classifiche pubblicamente disponibili mostrano contenuti contemporanei dominare settimanalmente.
Chiara Mastroianni crede che l’esposizione ai classici potrebbe essere la chiave per risvegliare la sensibilità creativa delle nuove generazioni: “Credo veramente che per le generazioni più giovani che non conoscono se accettano di fare il viaggio… vale la pena… Bisogna riuscire a continuare questa lotta per mostrare delle cose un po’ originali.”
La retrospettiva del MoMa durerà 3 settimane e vedrà la proiezione di film provenienti sia dalla carriera di Chiara che da quella di suo padre.
Il suo nuovo film, Marcello Mio, celebrerà la sua premiere americana come parte della rassegna. Racconta la storia dell’esperienza di Chiara nel confrontarsi con l’eredità di suo padre, prendendo spunto dalla sua vita reale.