Il quarto giovedì di novembre, negli Stati Uniti, non è un giorno come gli altri. È il Thanksgiving Day, una delle festività più sentite dalla popolazione americana, un momento in cui famiglia, gratitudine e tradizione si fondono in un’unica celebrazione. Con radici che affondano nel lontano 1621, il Thanksgiving è nato come un ringraziamento per il raccolto abbondante da parte dei Padri Pellegrini di Plymouth, nel Massachusetts, e delle tribù di nativi americani. Da allora, la festività è evoluta, ma il suo significato di riconoscenza e condivisione è rimasto intatto.
Il simbolo del Thanksgiving è sicuramente il suo piatto tipico, il tacchino arrosto, onnipresente nelle raffigurazioni grafiche e cinematografiche, spesso accompagnato da salsa di mirtilli, purè di patate, stuffing (un ripieno speziato a base di pane), e, immancabilmente, la pumpkin pie, la torta di zucca. Questi cibi, semplici ma carichi di storia, rappresentano l’abbondanza e il calore della tavola condivisa. Non è solo un pasto, ma un rituale che si svolge con lentezza e intimità.
Uno dei riti tipici del Thanksgiving riguarda anche il Presidente degli Stati Uniti, con qualche giorno prima concede la grazia ad un tacchino, risparmiandolo. Le origini pare risalgano addirittura ad Abraham Lincoln, che venne convinto dal figlio Tad a risparmiare un tacchino. Ma la tradizione ha preso piede più recentemente. Dal 1947, infatti, la Federazione nazionale del tacchino regala un volatile vivo al Presidente, accompagnato da altri due, cucinati e ripieni. Il tacchino vivo, in realtà, dovrebbe comunque fare la fine degli altri due.
Nel 1963 fu John Kennedy il primo a risparmiare la vita del tacchino, seguito nel 1987 da Ronald Reagan, che, per gioco, gli concesse la “grazia”, un particolare provvedimento tipico del diritto penale che permette ad un condannato di vedersi annullata la pena – e che in America ha un peso specifico diverso, soprattutto negli Stati dove la pena di morte è ancora in vigore. In realtà quello del 1987 non fu il primo tacchino salvato da Reagan, che già dal 1983 aveva iniziato a risparmiare la vita dei tacchini regalatigli. Ma nel 1987 teneva banco la questione di concedere la grazia ad Oliver North per una vicenda legata all’Iran, pertanto la grazia concessa al tacchino rientrava nelle schermaglie dialettali di questa vicenda. Il rito della grazia al tacchino divenne poi ufficiale e continuativo con George H.W. Bush. E quindi, ogni anno, un tacchino riceve la grazia (in realtà due, nel tempo i tacchini regalati dalla Federazione sono raddoppiati per tenerne uno di riserva) e trascorre la vita in una fattoria. Quest’anno, Biden ha graziato Peach e Blossom, due tacchini originari del Minnesota.
Ma curiosità a parte, il Thanksgiving non si limita ad una festa in famiglia. In molte città, gruppi di volontari si organizzano per distribuire pasti caldi ai senzatetto e a chi è in difficoltà. Lo spirito del Thanksgiving va oltre le mura domestiche, diventando un’occasione per restituire qualcosa alla comunità. In questo senso, la festività riflette uno dei valori centrali della cultura americana: la solidarietà.
A New York, il Thanksgiving è sinonimo di parata. La Macy’s Thanksgiving Day Parade, che si svolge ogni anno dal 1924, è uno degli eventi più attesi e seguiti negli Stati Uniti. Caratterizzata da enormi palloni gonfiabili raffiguranti personaggi famosi, carri allegorici e performance di artisti, la parata attraversa Manhattan con un trionfo di colori e musica. È una tradizione che non solo celebra la festività, ma mostra il volto più gioioso e inclusivo della Grande Mela.
E poi, non tutti sanno che la scelta del tacchino come simbolo del Thanksgiving ha un legame con New York. Nel XIX secolo, infatti, il governatore della città, DeWitt Clinton, fu uno dei primi a promuovere il tacchino come piatto centrale del banchetto. La popolarità della ricetta crebbe rapidamente, trasformando il volatile in un’icona delle tavole americane.
Il Thanksgiving è anche una giornata dedicata allo sport e all’intrattenimento. In tutto il paese, il football americano domina i salotti e gli stadi, con partite speciali trasmesse in diretta nazionale. Parallelamente, maratone cinematografiche e speciali televisivi arricchiscono l’atmosfera casalinga, rendendo il giorno del Ringraziamento un’esperienza a tutto tondo.