I prezzi di una notte negli hotel di New York City hanno raggiunto un picco senza precedenti. Un soggiorno in una delle strutture più centrali, come l’Hilton di Times Square, può arrivare a costare $537, con l’aggiunta di una tassa giornaliera di $35. Anche gli hotel più economici hanno raggiunto prezzi eccessivamente alti, come l’Hotel Indigo a Lower Manhattan, il cui costo per una notte è di $414. La crescente ondata di turisti ha fatto lievitare le tariffe, riportando in auge un pilastro economico che aveva subito un fermo durante la pandemia.
Secondo CoStar, società di analisi immobiliare, il prezzo medio di una camera d’albergo a New York è salito a $417 a settembre, segnando il record storico più alto dal 1987. Con l’avvio della stagione turistica natalizia, i prezzi continuano a salire, costringendo molti turisti a ripensare le loro opzioni di alloggio. Alcuni hanno deciso di soggiornare nei sobborghi di New Jersey o Long Island, mentre altri hanno scelto di rinviare i loro viaggi fino a quando le tariffe non diminuiranno, come spesso accade dopo Capodanno.
Il fenomeno non è limitato a Manhattan. A New York, la variazione dei prezzi è particolarmente evidente nelle strutture di fascia alta, dove una camera può superare facilmente i $1.000 a notte. Un esempio è il St. Regis New York, con una camera king a $1.854, tasse incluse. Nonostante ciò, i turisti sembrano non farsi scoraggiare, tanto che le prenotazioni sono rimaste elevate, con un tasso di occupazione del 91% a settembre, che si avvicina ai livelli pre-pandemia. Tuttavia, molti si trovano a fare i conti con una realtà che non avevano previsto: il costo di una notte a New York può facilmente superare i $600.
I motivi di questo aumento sono molteplici. Oltre alla crescita generale dei costi nel settore turistico, New York ha visto un aumento della domanda dovuto alla ripresa post-pandemia e alla carenza di camere disponibili, aggravata dall’afflusso di migranti sistemati in hotel. A ciò si aggiunge una regolamentazione più severa sugli affitti a breve termine, che ha ridotto il numero di offerte di Airbnb, limitando ulteriormente l’offerta di alloggi economici. Nonostante ciò, gli sviluppatori alberghieri come Richard Born, che gestisce 24 strutture a New York, affermano che i prezzi sono destinati a rimanere alti, poiché questa è la stagione in cui gli hotel realizzano la maggior parte dei loro guadagni annuali.