Inizia oggi a Manhattan il processo contro Daniel Penny, l’ex marine che ha strangolato a morte Jordan Neely, un senzatetto di 30 anni, in un vagone della metropolitana il 1° maggio 2023. Penny sostiene di aver agito per difendere sé stesso e gli altri passeggeri, convinto che Neely, in preda a un evidente stato di agitazione, potesse trasformarsi in una minaccia. New York è spaccata: c’è chi lo considera un eroe, chi invece lo accusa di aver tolto la vita a un uomo fragile e abbandonato a sé stesso.
Quel giorno, sul vagone della linea F, Neely urlava di essere affamato e disperato. Penny ha dichiarato di aver creduto che stesse per commettere un atto violento. Neely era noto a molti per le sue esibizioni come imitatore di Michael Jackson, ma soffriva da tempo di gravi disturbi mentali e faceva parte di una lista informale di 50 senzatetto con problemi particolarmente gravi e difficoltà a ricevere assistenza. Penny lo ha bloccato con una mossa imparata nei Marines. E non lo ha più lasciato andare, neppure quando il corpo dell’uomo si era ormai afflosciato.
Il video di quei quattro minuti di strangolamento sarà la prova chiave per l’accusa. Per il pubblico ministero, la decisione di Penny di mantenere la presa anche quando Neely aveva smesso di reagire, trasforma il gesto da difensivo a criminale. Le immagini saranno una prova centrale nel processo, insieme alle testimonianze dei passeggeri presenti quel giorno. Alcuni hanno riferito di aver provato paura durante l’episodio, ma altri hanno minimizzato l’allarme, descrivendolo come una scena tipica per la vita quotidiana di New York.
La difesa di Penny si concentrerà sulla percezione di pericolo che il giovane avrebbe avuto a bordo del treno. Gli avvocati cercheranno di dimostrare che, nella confusione del momento, il loro cliente ha agito per proteggere sé stesso e gli altri, rispettando il suo addestramento militare. Tuttavia, i procuratori evidenziano che l’addestramento di Penny lo avrebbe dovuto rendere consapevole dei rischi di una presa letale.
La morte di Jordan Neely è diventata il simbolo di una città che sembra non riuscire a prendersi cura dei suoi più vulnerabili. È anche vero che negli ultimi anni, la criminalità nelle metropolitane è aumentata, con un picco di omicidi nel 2022. In risposta, il governo ha rafforzato la presenza delle forze dell’ordine e, in alcuni casi, ha fatto ricorso anche alla Guardia Nazionale. Ma se da un lato si moltiplicano le pattuglie di polizia e si alzano barriere di difesa, dall’altro il numero di persone che vivono ai margini, sole e senza speranza, continua a crescere.