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L’MTA ha un serio problema di evasione delle tariffe

Secondo un rapporto del 2023, solo nel 2022, l'evasione delle tariffe sugli autobus ha causato una perdita di 315 milioni di dollari. Il problema, tuttavia, non si limita ai soli autobus: anche la metropolitana ha subito perdite per 285 milioni di dollari a causa di chi evita di pagare il biglietto.

L’evasione delle tariffe sugli autobus di New York è diventata una piaga finanziaria crescente per la Metropolitan Transportation Authority (MTA), l’agenzia che gestisce il sistema di trasporto pubblico della città. Con quasi un milione di passeggeri che ogni giorno salgono sugli autobus senza pagare, le perdite per l’MTA hanno raggiunto livelli allarmanti. Secondo un rapporto del 2023, solo nel 2022, l’evasione delle tariffe sugli autobus ha causato una perdita di 315 milioni di dollari. Il problema, tuttavia, non si limita ai soli autobus: anche la metropolitana ha subito perdite per 285 milioni di dollari a causa di chi evita di pagare il biglietto.

Di fronte a questa vera e propria emergenza finanziaria, l’MTA ha iniziato a valutare nuove strategie per contrastare l’evasione delle tariffe sugli autobus. Se infatti, per contrastare l’evasione dei biglietti della metropolitana si è schierata un’ondata di poliziotti e guardie di sicurezza, lo stesso non è stato ancora fatto per gli autobus. Tra le soluzioni più discusse, vi è dunque l’aumento del personale di controllo a bordo dei mezzi.

La presenza di squadre specializzate nell’accertare il pagamento delle tariffe, conosciute come “eagle teams”, è stata incrementata nel corso del 2023, con l’obiettivo di coprire un numero maggiore di tratte, ma si tratta ancora di numeri esigui rispetto alla mole di mezzi dispiegati sulle strade. Gli esperti avvertono però che queste misure potrebbero non essere sufficienti a risolvere un problema che affonda le sue radici in questioni sociali ed economiche complesse.

L’introduzione di campagne di sensibilizzazione è un’altra soluzione in fase di esplorazione. Si tratta di campagne mirate a educare i passeggeri sull’importanza del pagamento delle tariffe, che potrebbero contribuire a cambiare la percezione pubblica, secondo cui non pagare il biglietto sugli autobus sarebbe un’azione accettabile. Questo si deve anche al fatto che le corse degli autobus non sono scorrevoli come quelle della metropolitana, nonostante il costo del biglietto sia uguale. Pertanto, per molti utenti, semplicemente non vale il prezzo del biglietto. Se sarà una campagna di sensibilizzazione a far cambiare idea alle persone è tutto da vedere, soprattutto per i passeggeri più vulnerabili, quelli più colpiti dalle difficoltà economiche.

Un’altra questione da analizzare è quella della sicurezza, che va di pari passo con l’efficacia delle misure di contrasto all’evasione. Negli ultimi anni, il sindacato dei lavoratori dei trasporti ha dissuaso gli autisti degli autobus dall’affrontare direttamente i passeggeri che non pagano, per paura di possibili aggressioni. Questo timore non è infondato: nel 2008, un autista è stato accoltellato a morte dopo aver chiesto a un passeggero di pagare. Di conseguenza, l’MTA non può permettersi di mettere a rischio la sicurezza del proprio personale.

Ci sono anche ipotesi più radicali, come quella di trattare il sistema di autobus come un servizio pubblico essenziale, finanziato attraverso le tasse, piuttosto che attraverso le tariffe dei passeggeri. La proposta, supportata da esponenti della sinistra, si basa sull’idea che il trasporto pubblico debba essere accessibile a tutti, indipendentemente dalle condizioni economiche. Ma con un deficit di bilancio previsto di quasi un miliardo di dollari entro il 2028, l’MTA non può permettersi di rinunciare alle entrate derivanti dalle tariffe. Tocca continuare a guardarsi intorno.

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