Il Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti ha recentemente rivelato che il mercato del lavoro americano è stato meno solido di quanto si pensasse inizialmente. Secondo i dati corretti, l’economia statunitense ha aggiunto 818.000 posti di lavoro in meno rispetto a quanto riportato per i 12 mesi terminati a marzo 2024. Ciò significa che la crescita dell’occupazione è stata sovrastimata di circa il 28% ogni mese, con una media di 174.000 posti di lavoro aggiunti al mese, rispetto ai 242.000 precedentemente comunicati.
Questa significativa revisione fa parte di un processo annuale in cui le stime mensili, basate su sondaggi, vengono allineate con dati più accurati provenienti dagli uffici statali per la disoccupazione. La revisione di quest’anno, insolitamente ampia, rappresenta un ulteriore segnale di vulnerabilità nel mercato del lavoro, che fino a poco tempo fa sembrava resistente nonostante gli avvertimenti su una possibile recessione e l’aumento dei tassi di interesse.
La Federal Reserve sta monitorando attentamente questi sviluppi per valutare quando e come intervenire sui tassi di interesse. Sebbene alcuni indicatori recenti suggeriscano un ulteriore rallentamento della crescita occupazionale e un aumento graduale del tasso di disoccupazione al 4,3%, i licenziamenti restano bassi, il che implica che il mercato del lavoro, pur indebolito, non è in fase di collasso.
La revisione dei dati porta le cifre dell’occupazione più in linea con altri indicatori che mostrano un raffreddamento del mercato del lavoro, come il calo delle offerte di lavoro e delle assunzioni negli ultimi due anni. Tuttavia, rimangono dubbi sulla piena accuratezza di questi dati, considerando l’impatto di eventi eccezionali come l’uragano Beryl e i cambiamenti demografici dovuti all’aumento dell’immigrazione.
In generale, nonostante la correzione, il quadro complessivo del mercato del lavoro americano suggerisce un rallentamento della crescita, ma non un crollo, lasciando spazio a una valutazione prudente da parte della Fed e degli analisti economici.