Sin dalle loro origini, e con un crescendo negli ultimi anni, le Olimpiadi hanno rappresentato una delle più importanti piattaforme di sperimentazione e celebrazione per l’industria della moda. Dalle divise degli atleti provenienti da ogni angolo del globo ai look sfoggiati da ospiti istituzionali e celebrità, la moda ha sempre giocato un ruolo da protagonista in questo prestigioso evento sportivo. Le Olimpiadi di Parigi 2024 non hanno fatto eccezione, anzi, sono state paragonate a una vera e propria Settimana della Moda. Prima di ripercorrere i momenti salienti di questa edizione, esploriamo come la moda ha conquistato un ruolo di spicco nella storia delle competizioni olimpiche.
Moda e divise olimpiche: un viaggio nel tempo per comprendere il presente
Il legame tra moda e Olimpiadi nasce con l’edizione di Londra 1908, quando gli organizzatori introdussero per la prima volta l’obbligo per ogni squadra di indossare un costume di gara che identificasse la propria nazione. Negli anni ’20, la moda iniziò a ricoprire un ruolo centrale nei giochi, con l’introduzione delle divise ufficiali per ogni nazione. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la moda come espressione dell’identità nazionale prese piede, con le squadre che affidavano ai designer locali la creazione di divise capaci di rappresentare con orgoglio le proprie tradizioni. Questa evoluzione non solo ha reso le divise simboli di identità, ma ha anche influenzato l’estetica della moda, portando alla nascita di stili distintivi in alcuni Paesi. Un esempio iconico è quello di Ralph Lauren, che dal 2008 disegna le divise del Team USA, trasformando l’“Ivy Style” in un vero e proprio emblema dello stile americano, anche al di fuori del contesto olimpico.
Le Olimpiadi del 2024 hanno celebrato ancora una volta la divisa come simbolo di tradizione e stile, offrendoci alcuni dei design più memorabili di sempre. Riviste di moda come Vogue e WWD si sono sfidate nel decretare le divise più eleganti e innovative. Tra le preferite, spiccano quelle della Mongolia, disegnate dal marchio locale Michel & Amazonka, che uniscono decorazioni tradizionali a dettagli ispirati alla città di Parigi. Anche le divise della Francia, realizzate dal marchio del lusso Berluti, hanno incarnato perfettamente l’eleganza parigina. Un altro momento iconico è stato il look dell’atleta coreana Kim Yeji, divenuto virale per la sua estetica cool e l’attitudine fiera e determinata.
La passerella delle olimpiadi: lo stile nelle cerimonie d’apertura
Le divise non sono l’unico elemento in cui la moda ha trovato spazio durante le Olimpiadi. Le cerimonie d’apertura e i look dei celebri ospiti che affollano gli eventi più importanti rappresentano un’altra occasione per mettere in mostra capi firmati da grandi stilisti. La cerimonia d’apertura di Parigi 2024 è stata la più chic di sempre, trasformando il red carpet in una vera e propria passerella. Brand come Louis Vuitton, Dior, Thom Browne, Prada e Ralph Lauren hanno vestito celebrità del calibro di Zendaya, Charlize Theron, Ariana Grande, Cynthia Erivo, Mick Jagger, Jeremy Scott, Spike Lee, Anna Wintour e Queen Latifah, solo per citarne alcuni. Dior ha anche curato i look di Lady Gaga, Celine Dion, Aya Nakamura e Juliette Armanet, che hanno performato durante la cerimonia di apertura, indossando abiti straordinari creati dalla Maison parigina.
Lo stile di questa edizione delle Olimpiadi è stato siglato da LVMH, sponsor ufficiale dell’evento, che ha anche coordinato il design dei bauli firmati Vuitton per le medaglie e le torce olimpiche, oltre a firmare le medaglie disegnate da Chaumet. La scelta di Parigi, capitale mondiale della moda, come sede delle Olimpiadi 2024 ha contribuito a dare alla moda un ruolo centrale in questa edizione dei giochi. Per Parigi, e per la Francia in generale, la moda è espressione di tradizioni e orgoglio nazionale, e non poteva mancare tra i protagonisti. Guardando al futuro, le Olimpiadi continueranno a essere una vetrina di rilevanza globale per Brand di tutto il mondo, sfruttando il potere della moda come espressione delle tradizioni, dell’estetica e dell’identità di ogni nazione.