Giovedì, ad Ankara, capitale turca, si è svolto uno dei più significativi scambi di prigionieri degli ultimi anni, coinvolgendo Stati Uniti, Russia e alcuni paesi europei. Tra i 24 prigionieri liberati spiccano il giornalista statunitense Evan Gershkovich e l’ex marine Paul Whelan, entrambi detenuti in Russia per accuse considerate infondate dal proprio governo.
Gershkovich, 32 anni, corrispondente del Wall Street Journal, era stato arrestato mentre lavorava su un’inchiesta sul gruppo di mercenari Wagner. Accusato di spionaggio, era stato condannato a 16 anni di carcere. La sua detenzione e il processo, svolto a porte chiuse, avevano suscitato grande indignazione internazionale. Anche Paul Whelan, 54 anni, ex marine con cittadinanza di quattro paesi, era stato condannato a 16 anni per possesso di informazioni riservate. Il processo di Whelan era stato criticato per la mancanza di trasparenza e le garanzie procedurali.
Tra i liberati dalla Russia vi sono anche figure di rilievo come Vladimir Kara-Murza, noto attivista e storico, condannato a 25 anni per alto tradimento, e Ilya Yashin, leader dell’opposizione a Vladimir Putin, incarcerato per diffusione di notizie false sull’esercito russo. La Russia ha inoltre liberato Alsu Kurmasheva, giornalista di Radio Free Europe/Radio Liberty, e altri noti attivisti e oppositori come Oleg Orlov, presidente di Memorial, l’associazione per i diritti civili, e l’artista Alexandra Skochilenko.
Dall’altra parte, gli Stati Uniti e i paesi europei hanno rilasciato diversi prigionieri russi, tra cui Vadim Krasikov, ex agente dei servizi di sicurezza russi, incarcerato in Germania per l’omicidio di Zelimkhan Khangoshvili. Krasikov era stato un elemento di negoziazione per la Russia da anni, e la sua liberazione rappresenta una significativa concessione. Altri prigionieri rilasciati includono Roman Seleznev, un hacker russo, e Pavel Rubtsov, noto come Pablo Gonzalez, arrestato in Polonia per spionaggio.
Questo scambio potrebbe rappresentare una distensione nelle relazioni diplomatiche tra Russia e Occidente. Molti analisti considerano l’accordo come una vittoria diplomatica per tutte le parti coinvolte.
Il rilascio di queste persone avrà infatti ripercussione in tutti i Paesi. In Russia, la liberazione di figure di spicco dell’opposizione come Kara-Murza e Yashin potrebbe rinvigorire il movimento democratico e aumentare la pressione internazionale sul governo di Putin. D’altro canto, gli Stati Uniti e i paesi europei hanno mostrato la loro capacità di negoziare efficacemente per la libertà dei loro cittadini.