Mercoledì sera, dallo Studio Ovale della Casa Bianca, il presidente Joe Biden ha tenuto un discorso alla nazione, il primo da quando ha annunciato il ritiro della sua candidatura alle elezioni presidenziali di novembre. Per il New York Times, si è trattato dell’inizio del “lungo addio di Joe Biden”, sebbene non sia stato propriamente un discorso di addio.
Ha stranito qualcuno, effettivamente, il modo in cui Biden ha gestito il suo primo discorso post ritiro: ha parlato poco della sua decisione e, invece, molto delle elezioni che ci saranno a novembre, citando più volte i rischi che potrebbero correre gli USA in caso di vittoria dei Repubblicani e, quindi, di Donald Trump.
Nei pochi passaggi riguardanti la decisione di ritirarsi dalle elezioni, Biden ha velocemente citato la necessità di “passare la torcia a una nuova generazione” e “salvare la democrazia americana”, ma non ha detto nulla sul proprio stato di salute, sulla propria età o sul crescente mancato appoggio dei Democratici dopo il dibattito del 27 giugno.
Nonostante le richieste dei Repubblicani di dimettersi anche dalla carica di Presidente, la Casa Bianca ha fatto sapere qualche ora prima del discorso che il Presidente sarebbe in realtà capace di mantenere la propria scrivania anche per un secondo mandato.
Nel passaggio più corposo sul suo discorso ha detto che “Nelle ultime settimane, mi è diventato chiaro che ho bisogno di unire il mio partito in questo sforzo critico. Credo che la mia storia come presidente, la mia leadership nel mondo, la mia visione per il futuro dell’America avrebbero meritato che facessi un secondo mandato. Ma niente, niente può ostacolare la salvezza della nostra democrazia. E questo include l’ambizione personale. Quindi ho deciso che il modo migliore per andare avanti è passare il testimone a una nuova generazione. È il modo migliore per unire la nostra nazione”.
Analizzando la comunicazione della Casa Bianca e questo passaggio del discorso, sembra che il Presidente abbia voluto sottolineare la necessità di farsi da parte a seguito delle pressioni del Partito, più che per una volontà e presa di coscienza esclusivamente personale.
Ha, poi, continuato implicitamente a parlare di elezioni e di Trump, cercando però di mitigare le proprie parole nel solco della distensione post-attentato a Trump, non ricorrendo alla dicotomia buoni-cattivi ed invitando la popolazione a non vedere chi la pensa diversamente come “nemici, ma come concittadini americani”.