Cari lettori, essendo questa rubrica intitolata “angoli di fede”, mentre nelle scorse settimane pensavo al tema da proporvi, ho pensato che fosse opportuno condividere con voi oggi una riflessione sulla fede. Che cos’è la fede? Che cosa significa avere fede? Quanto la fede è importante nella vita di ciascuno di noi?
Se cerchiamo la parola “fede” sul vocabolario troviamo che essa significa in generale credere con assoluta convinzione nella verità e giustezza di un assunto. Si può infatti avere fede in tante cose e si possono avere tante convinzioni. Ma quello su cui voglio riflettere con voi oggi e che ci riguarda più direttamente è la fede cattolica. La fede è affidarsi liberamente a quel Dio che riconosco come Qualcuno di importante nella mia vita. La fede non è un semplice assenso intellettuale dell’uomo a delle verità, ma un atto con cui mi affido a un Dio che mi ha creato e mi ama, che mi dona speranza e fiducia.
Avere fede non significa solo credere in qualcosa che mi viene detto e che non conosco, ma significa anche e soprattutto fare esperienza di qualcosa e di Qualcuno che cambia la mia vita e che considero importante nella mia vita. Credere in Dio non significa credere in qualcosa di astratto perché Dio si è fatto visibile e vicino a ciascuno di noi nella persona di Gesù Cristo, che ha dato la sua vita per noi. Avere fede significa anche credere in questo amore senza misura di Gesù, che ha donato la sua vita per noi. La fede è allo stesso tempo un dono di Dio, ma anche un atto profondamente libero e umano. Nell’atto di fede è coinvolta tutta la persona con la sua libertà, affettività ed intelligenza.
È un assenso con cui la nostra mente e il nostro cuore dicono il loro “si” a Dio, confessando Gesù Cristo come Signore. Avere fede significa incontrare e fare esperienza di Gesù nella propria vita. Infatti, pensando all’esperienza di fede di ciascuno, ci si rende conto che il dono della fede si riceve sempre attraverso un incontro ed un’esperienza. Alla base dell’atto di fede c’è infatti quasi sempre un incontro con situazioni, circostanze o persone che influenzano la nostra vita e spesso la cambiano. Tertulliano diceva che “Cristiani non si nasce, ma si diventa”. Ognuno di noi, infatti, diventa cristiano perché sperimenta un incontro o vive una circostanza della propria vita che lo porta a credere ed avere fiducia in quel Dio senza il quale ci si rende conto che la vita non può essere la stessa.
Nell’atto di fede viviamo allo stesso tempo una dimensione affettiva perché percepiamo emozione e stupore sperimentandola; viviamo anche una dimensione conoscitiva perché la parola di Dio e la sua rivelazione ci fanno riflettere e desiderare di conoscere ed approfondire questo mistero; e viviamo una dimensione della libertà perché decidiamo liberamente di aderire con il nostro si e la nostra libera volontà a qualcosa e Qualcuno che riteniamo essere fondamentale ed indispensabile nella nostra vita.
La fede, quindi è sempre un cammino che ci fa vivere ogni giorno e ci fa affrontare tutte le situazioni della nostra vita con la speranza e la certezza che non siamo da soli e non camminiamo da soli…ma anche nella paura, nelle difficoltà e nel dubbio c’è una presenza concreta (quella di Dio) che trasforma la nostra vita e dà un senso alla nostra esistenza.
Alla base del nostro cammino di fede come cristiani, c’è il sacramento del Battesimo che ci dona lo Spirito Santo, ci fa diventare figli di Dio e fratelli tra di noi facendoci entrare nella comunità della Chiesa. La fede diventa qualcosa di ancora più bello quando non la si vive solo come esperienza personale, ma quando la si vive comunitariamente e sacramentalmente (cioè con la partecipazione ai sacramenti). Infatti nei sacramenti ed in modo speciale nella partecipazione all’Eucarestia, sperimentiamo l’incontro e la presenza di Dio in Gesù Cristo nella nostra vita.
Ritengo, perciò, che sia molto importante avere fede ed interrogarsi su di essa nella propria vita. Invito ciascuno di voi ogni giorno a scoprire la propria fede, a interrogarsi su di essa e a camminare con essa per capirne il valore nella propria esistenza. Penso che questo sia ancora più importante a New York perché in una città in cui si rischia di perdersi, possiamo ritrovare la nostra dimensione spirituale e possiamo sperimentare attraverso la fede qualcosa che ci fa ritrovare noi stessi e soprattutto ci fa trovare in Gesù e nella Chiesa un punto di riferimento.