FIAT 500, il mito italiano oltre il confine

La prima volta che ho girato per le strade di New York, mi sono fermato davanti alla vetrina di uno dei tanti negozi di gadget che si trovano per le strade di Manhattan, e ho intravisto tra i modellini delle auto americane esposte sugli scaffali la mitica Fiat 500. Rimasi stupito, perché vedere l’automobile di cui sono profondamente appassionato, oltre che un collezionista, tra i modellini dei taxi gialli newyorkesi e i camion dei pompieri, mi ha molto inorgoglito, sia come collezionista sia come italiano. Vedere un emblema del made in Italy come la celebre 500 tra innumerevoli oggetti americani, inevitabilmente induce ad una riflessione e accende una luce particolare sul nostro straordinario Paese, caratterizzato da una storia conosciuta in tutto il mondo. Può sembrare incredibile come un’automobile così semplice ma graziosa, conosciuta da tutte le generazioni, sia diventata un simbolo dell’Italia nel mondo. Eppure, è così. Vedere il disegno della 500 su una maglietta o su una stampa equivale a Italia. È come vedere l’immagine del Colosseo… la 500 è ormai a tutti gli effetti un’icona dell’Italia nel mondo. Basti pensare che nel 2019 è stata esposta per la prima volta al MoMa – Museum of Modern Art di New York all’interno della mostra “The Value of Good Design”, consacrandola come un’opera d’arte. Si tratta della serie F acquistata nel 2017 dal museo newyorkese. La 500 oltre a rappresentare uno straordinario esempio di creatività italiana, design, gusto, praticità, ha motorizzato l’Italia e il continente europeo nel Secondo dopoguerra. Ancora oggi, affascina chiunque la guardi, eppure in Italia ne circolano ancora abbastanza, per fortuna, tra cui la mia 500 con cui periodicamente partecipo ai raduni organizzati dal Fiat 500 Club Italia.

In una delle volte che mi sono recato nella Grande Mela nell’ultimo periodo, un giorno, mentre percorrevo le strade di Manhattan, mi sono trovato davanti a me una Fiat 500 L color giallo positano. Per qualche istante ho pensato fosse un’allucinazione… e sono rimasto per molti minuti a guardarla estasiato. Vedere una 500 a New York è un sogno. È una celebrazione dell’Italia negli Stati Uniti. L’ho raccontato poi, con la stessa enfasi, al mio rientro in Italia qualche mese dopo, al primo raduno al quale ho partecipato, alla Reggia di Caserta, al fiduciario del Fiat 500 Club Italia di Caserta il Colonnello Domenico Filippella, il quale incuriosito mi chiedeva ulteriori dettagli di questa incredibile esperienza, aggiungendo che circa un anno fa ne ho vista una anche in pieno centro a Londra.

Nel frattempo, avevo scoperto anche di chi fosse quella bellissima 500 che gira per le strade di Manhattan grazie al servizio realizzato da Carlo Fumo per la trasmissione “Paparazzi” in onda su Rai Italia nel mondo, in cui intervista il proprietario Marco Vacchi proprio all’interno del suo cinquino giallo. Da giornalista e cinquecentista è stata una grande soddisfazione.

L’automobile che rappresenta la storia d’Italia nel mondo, progettata da Dante Giacosa, ha delle dimensioni complessive molto piccole, riuscendo comunque a massimizzare gli spazi interni dell’abitacolo, col mitico tettuccio apribile che conferisce a questa piccola quattroruote un sapore di libertà e semplicità autenticamente italiano e che fa parte della nostra essenza.

La 500 è talmente apprezzata in tutto il mondo, che ci sono collezionisti davvero in ogni angolo della Terra, che si riuniscono tutti sotto l’insegna del Fiat 500 Club Italia fondato a Garlenda, che attraverso i raduni organizzati su tutto il territorio nazionale permette di connettere persone di tutte le età e provenienti da diverse zone del mondo intorno ad un’unica passione. Ciò che continua a stupirmi quando partecipo ai raduni della 500 è quanta forza riesca ancora ad esprimere quest’auto d’epoca nell’accomunare persone di diversa generazione che si confrontano grazie ad un modello di design industriale che ha fatto la storia.  

Probabilmente in Italia non ce ne rendiamo ancora conto perché se ne vedono ancora di modelli in circolazione, ma quando vai all’estero e la ritrovi per strada il cuore batte forte, sia per chi è appassionato come me e sia per chi non lo è… perché è un cuore che batte per l’Italia e ti fa sentire orgoglioso di essere italiano nel mondo grazie alla nostra storia di cui un pezzo ruota intorno alla mitica 500!

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Mattia Iovane

Giornalista e conduttore televisivo. Ha lavorato diversi anni per le testate giornalistiche del gruppo Mediaset e attualmente collabora con la Rai - Radiotelevisione Italiana.

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