Donald Trump è eleggibile in Colorado. A poche ore dal Super Tuesday, il martedì in cui saranno chiamati al voto per le primarie gli elettori di sedici Stati, che certificherà con ogni probabilità la nomination di Donald Trump candidato alla Casa Bianca per il partito repubblicano e Joe Biden per quello democratico, la Corte suprema federale ha respinto la sentenza del Colorado che escludeva il Tycoon dalla corsa alle primarie nello Stato americano per il suo ruolo nell’assalto al Campidoglio.
La sentenza della Corte suprema federale non entra nel merito, ma stabilisce che non è compito degli Stati decidere altrimenti sarebbe il caos, e questo rappresenta sicuramente un precedente importante. È indubbio che in questa fase della campagna elettorale per le presidenziali, tale decisione riduce il terreno di scontro e consente ai due sfidanti di confrontarsi di più sui temi politici e di marginalizzare le questioni giudiziarie.
Ad ora resta da capire cosa farà la sfidante di The Donald, Nikki Haley, che al momento può vantare soltanto la vittoria delle primarie repubblicane a Washington ma la sua strada resta in salita. Non si sa ancora se deciderà di compattarsi al fianco di Trump oppure sceglierà di andare per la sua strada candidandosi da indipendente.
Intanto, l’entusiasmo di Trump e dei suoi sostenitori è alle stelle, incoraggiato anche da un recente sondaggio del New York Times secondo cui Trump sarebbe al 48% contro il 43% di Biden.
Sul versante italiano, la recente visita alla Casa Bianca della premier Giorgia Meloni, impegnata anche nella presidenza del G7, ha avuto ripercussioni sugli equilibri interni al governo. Mentre circolava la foto di Biden che da un bacio sulla fronte alla presidente Meloni, l’alleato di governo Matteo Salvini ha pubblicato un post su X in cui elogiava la vittoria di Trump alle primarie auspicando un presto cambiamento a Washington come a Bruxelles. Insomma, alla cautela della premier si contrappone l’interventismo del vicepremier, come ormai siamo abituati a vedere sempre più negli ultimi tempi. Sicuramente Giorgia Meloni ha voluto rimarcare il filoatlantismo senza se e senza ma dell’Italia, aldilà dell’appartenenza politica del presidente degli Stati Uniti. Al momento, il primo focus saranno le elezioni europee di giugno e dopo qualche mese sapremo chi sarà il prossimo inquilino della Casa Bianca, con l’auspicio che i prossimi equilibri politici internazionali e la diplomazia riescano a porre una soluzione di pace ai conflitti in Medioriente e Ucraina.