Si è svolto nel pomeriggio di mercoledì 10 maggio la presentazione del primo report annuale dello IARL – Italian American Reputation Lab, all’interno del nobile Palazzo Mattei a Roma, sede del Centro Studi Americani.
Il prestigioso parterre composto da Umberto Mucci, presidente di We The Italians, Davide Ippolito, CEO di Zwan e direttore di Reputation Review,Giulia Silvia Ghia, Assessore della Cultura del I municipio di Roma e Alberto Improda, Managing partner dello Studio Legale Improda; e in collegamento dagli Stati Uniti: Allegra Baistrocchi, Console d’Italia a Detroit, Michigan e Robert Allegrini, Presidente della National Italian American Foundation, per commentare i dati e le prospettive dell’osservatorio IARL in un dibattito moderato dal giornalista Rai Mattia Iovane.
Italian American Reputation Lab nasce dall’unione di Zwan, società di marketing e media company specializzata in Reputation Assessment, e We The Italians, media companyspecializzata nell’ottimizzazione della conoscenza e del rapporto tra Italia e USA, con il contributo di Reputation Research.
L’obiettivo del progetto è stato introdotto da Umberto Mucci che ha promosso sin da subito la nascita dell’osservatorio sulla reputazione degli italo-americani cogliendo la suggestione di Davide Ippolitoche già da molti anni si occupa del tema della Reputazione e della sua analisi attraverso il metodo Reputation Research, nonché attento osservatore delle dinamiche socio-culturali degli Stati Uniti.
Fin dalle prime migrazioni di fine ‘800, gli italiani diretti verso gli Stati Uniti, per inseguire l’American Dream, sono stati per molto tempo penalizzati da stereotipi e pregiudizi di cui è possibile intravedere qualche retaggio culturale ancora oggi tra la popolazione statunitense. Il rapporto dello IARL ha evidenziato che la reputazione degli italo-americani è decisamente migliorata e la curva è tendente verso un miglioramento costante.
Una conferma che è arrivata direttamente dagli Stati Uniti dalle parole del Console Allegra Baistrocchi e di Robert Allegrini, Presidente della National Italian American Foundation, i quali hanno sottolineato l’importanza di questo strumento per il costante monitoraggio volto alla costruzione consapevole di una reputazione sempre più positiva nei confronti della comunità italo-americana negli Stati Uniti.
Partendo dall’analisi di un campione di indagini quanti-qualitative,i datisono stati analizzati e formattati in 5 Driver operativi correlati a 5 specifici gruppi di Stakeholder. La combinazione dei due sistemi rappresenta la complessità della reputazione quale costrutto cognitivo che ha origine sia nell’azione (identità) sia nella percezione (immagine).
Proprio sulla percezione insiste il Presidente di We The Italians Umberto Mucci, impegnato da molti anni attraverso il NIAF nell’attività di comunicazione e divulgazione degli italo-americanI come un vero ponte di collegamento tra l’Italia e gli Stati Uniti.