L’ultimo quinquennio di John Lennon raccontato in un libro tutto da scoprire

‘I Giorni di Lennon’ di Michelangelo Iossa non è solo un saggio sul leader dei Beatles: è molto di più

Quanti John Lennon esistono? Molti, tanti e non troppi; anzi, a dire il vero ci mancano tutti i John Lennon del mondo. Ma soprattutto ci manca lui, quello originale, quello racchiuso in ogni istantanea in cui il leader dei Beatles si è fatto immortale in ben 18 anni di carriera; almeno quelli ufficiali s’intende e che non si è mai riusciti a decifrare in tutta la sua completezza. Quindi, quanti John Lennon esistono e, soprattutto, quanti ne conosciamo veramente?

Sappiamo tutto di loro o di lui? Siamo veramente sicuri? A quarantacinque anni dalla sua tragica morte, avvenuta all’ingresso del Dakota Building di New York, la notte dell’8 dicembre del 1980, tutte queste domande, tutti questi quesiti non trovano ancora risposta o quasi.

La sua storia, finale, si è sempre tinta di giallo, di mistero e per due ordini di ragioni: la prima, quella più leggera e spensierata e la seconda, quella, purtroppo, macchiata dal suo sangue, a causa di un attentato che, forse, aveva previsto in qualche verso di qualche canzone scritta qualche tempo prima della sua tragica scomparsa. Dell’ultimo atto sappiamo tutto o quasi, ma del penultimo? Cosa veramente è emerso di quel periodo non tanto oscuro ma fortunatamente misterioso in senso positivo?

Ed ecco che, a due mesi di quello che sarebbe stato il suo 85° compleanno, ci viene in soccorso un piccolo libro, un piccolo e significativo saggio che ci racconta, non forse, ma sicuramente, nella sua totalità, un lato del Cantore della pace che non eravamo mai riusciti a scoprire fino adesso, nonostante si sia detto tutto ed il contrario di tutto sul suo conto.

Un lato estremamente privato; lontano dagli obiettivi dei fotografi, lontano dalle folle oceaniche e festanti dai tempi dei Beatles e anche da quello che sarebbe, poi, diventato il suo periodo da solista. Lontano, se proprio la si vuol mettere anche su questo piano, da tantissime cose.

Un John Lennon, potremmo dire, mai visto quello raccontato in questo volumetto dal titolo inequivocabile e, al tempo stesso, dal sapor prettamente iconico: I Giorni di Lennon, del giornalista, conduttore televisivo, docente universitario Michelangelo Iossa. Già autore di notevoli testi sugli stessi Beatles, sulle colonne di 007 e anche sul Re del Pop Micheal Jackson.

Un saggio, questo, pubblicato dalla casa editrice Diarkos fondata in Emilia-Romagna, ed esattamente a Santarcangelo di Romagna, provincia di Rimini.

Un volumetto composto da succulente informazioni, interessanti aneddoti e da ricostruzioni storiche, anche parallele, tra il mondo delle sette note di quel periodo e quelle, ovviamente, relative all’ultima parte dell’esistenza del leader dei Beatles; aneddoti che si incrociano e si fondono fino a diventare un unico grande racconto leggendario, a metà strada tra la musica stessa ed uno spaccato di vita di una delle icone più emblematiche della storia della musica.

Un’ultima parte composta da ben cinque anni in cui sembra non esser successo proprio nulla, eppure è proprio quella stessa ‘sparizione’ annunciata, tra l’altro, che permette di alimentare alcune leggende da parte dello stesso Lennon, una volta ottenuta, in maniera definitiva, la cittadinanza americana.

In quella metà degli anni ’70 John Lennon decide di fermarsi per diversi motivi, primo fra tutti la nascita, esattamente il 9 di ottobre del 1975, del suo secondogenito Sean Lennon, primo figlio con Yoko Ono, visto che Julian, verrà alla luce da un’altra relazione; secondo, dopo anni di tournée, promozioni di dischi decide di staccare la spina dicendo queste testuali parole: rimango a casa a fare il pane.

Non solo, lasciò credere al mondo intero che non avrebbe preso in mano, nemmeno una volta e per un bel po’ di tempo, la chitarra; cosa che invece farà ed in gran segreto: gettando le basi per quello che sarà, purtroppo, il suo ultimo disco: Double Fantasy. Uscito il 17 novembre del 1980, pochissime settimane prima dalla tragedia.

Michelangelo Iossa, attraverso le pagine del suo libro, ci riporta indietro nel tempo di molti anni, partendo, come giusto che sia, dall’antefatto di ciò che porterà Lennon al ritiro, sottolineandone i motivi; un riassunto che non si estende per tutte e le 221 pagine; semmai il capitolo introduttivo si prende il giusto spazio per poi lasciare campo libero a quel quinquennio misterioso.

Ogni capitolo, sviluppato da una prosa semplice e senza troppi giri di parole o comunque di parti che potrebbero appesantire il tutto, rappresentano tappe ben precise della storia di cui lo stesso Iossa ci rende edotti: dal giorno dell’ottenimento della Green Card, alla nascita di Sean; dall’annuncio del ritiro a quella nuova vita di cui non vi spoileriamo adesso ma che ci restituisce, dalle pieghe del tempo, una ‘foto’ dello stesso Lennon totalmente sconosciuta. Senza dimenticare la reazione dei mass-media alla tragica notizia.

Un volume composto da ben nove capitoli principali e questa scelta non è stata casuale da parte dello stesso autore. Infatti, lo stesso numero era considerato, dal medesimo leader dei Beatles, come il suo personale ‘portafortuna’. Ma non è tutto: ‘I Giorni di Lennon’ presentano un’ampia introduzione, dunque l’antefatto, e ulteriori tre capitoli in cui, Michelangelo Iossa, riporta altrettante interviste effettuate, nel corso della sua carriera, alle persone che hanno avuto la fortuna di conoscere John Lennon: i suoi due figli e sua moglie Yoko.

Dunque, ‘I giorni di Lennon’ non è solo un libro che parla, racconta o ci permette di scoprire una parte della storia di uno dei musicisti più influenti del Novecento. No, il saggio di Michelangelo Iossa è un raro e piccolo, ma significativo, scrigno in cui la memoria non si perde, semmai si ritrova, grazie ad altri ricordi custoditi dalle pieghe del tempo.

Immagine di Vincenzo Pepe

Vincenzo Pepe

Giornalista pubblicista e laureto in Giurisprudenza. Si occupa di cinema, serie tv, Stati Uniti d’America e anni ’80; alle volte anche un po' di calcio. Ha collaborato in passato per The Way Magazine e per Mediavox Magazine e ha fondato una testata tutta sua: FreeTopix Magazine. Ha pubblicato due romanzi: La Notte di Mustang e Dealey Plaza

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