L’impegno di TP Italia nella lotta contro la violenza di genere

La violenza contro le donne non è un problema privato, né un tema che riguarda soltanto le donne. È una ferita che attraversa l’intera società, un Fallimento collettivo che chiama in causa soprattutto gli uomini.

La responsabilità comincia dal riconoscere che il silenzio e l’indifferenza sono forme di complicità. Ogni gesto di violenza è una frattura che colpisce famiglie, comunità, generazioni. Non possiamo più permettere che la paura e l’abuso siano normalizzati o nascosti.

Il rispetto non è un’opzione, è un dovere. Gli uomini hanno il compito di opporsi a ogni forma di abuso, di mettere in discussione stereotipi e modelli culturali che alimentano la sopraffazione. Non basta condannare: occorre costruire attivamente spazi di uguaglianza e sicurezza.

La sensibilizzazione è parte fondamentale di questo percorso. Parlare di violenza significa rompere il silenzio, educare le nuove generazioni, creare consapevolezza nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nelle famiglie. Ogni parola che illumina, ogni gesto che educa, è un passo verso una società più giusta.

La comunità ha un ruolo decisivo. Nessuno può sentirsi estraneo o distante: la violenza contro una donna è un attacco alla dignità di tutti. È nella comunità che si costruisce la solidarietà, che si rafforzano le reti di protezione, che si trasmette il messaggio che la sicurezza e il rispetto sono valori condivisi.

E qui emerge anche il mio dovere di padre. Educare i figli al rispetto, alla parità, alla solidarietà è la responsabilità più grande che un uomo possa avere. Ogni padre ha il compito di spezzare il ciclo della violenza, di insegnare che la forza non è dominio ma cura, che il coraggio non è sopraffazione ma protezione. È nelle mani dei padri che si costruisce la coscienza delle nuove generazioni.

Il 25 novembre non è una data simbolica: è un richiamo alla responsabilità, un invito al dovere, un impegno verso le nuove generazioni. Perché il cambiamento non è un atto isolato, ma un cammino che uomini e donne devono percorrere insieme, con la forza della comunità, la luce della consapevolezza e il dovere di padri che educano al rispetto.

Quel cambiamento di comunità è uno degli obiettivi che ci poniamo anche in TP Italia: essere un gruppo di persone che cresce e si evolve insieme, che si responsabilizza. Sette persone su dieci che lavorano nella comunità aziendale di TP Italia sono donne. Da loro è arrivata, negli ultimi anni, una richiesta semplice e diretta: essere ascoltate, avere uno spazio nel quale lavorare e crescere come persone e come lavoratrici. Donne, mogli, madri, figlie prima che numeri, dipendenti. 

La sfida è stata colta e quello che è venuto dopo è stato un crescendo. Consapevolezza, prima di tutto: delle proprie potenzialità e del proprio corpo, grazie ai laboratori di teatro e ai corsi di autodifesa, gli incontri ispirazionali, al supporto psicologico, a un nuovo modo di parlarci più attento e più rispettoso.  

Il risultato è stato non solo un nuovo modo di fare impresa, ma un insieme di valori, una cultura condivisa. Col passare del tempo le mura dell’azienda hanno cominciato ad essere troppo strette e lo sguardo è andato poi, in modo del tutto naturale, ai nostri territori: Taranto e Fiumicino. Abbiamo incontrato storie, associazioni, Alzaia Onlus ETS, tra tutte: un gruppo di donne e di uomini che della tutela delle vittime di violenza di genere ne ha fatto una missione supportando le vittime attraverso centri antiviolenza e sportelli ‘Sostegno Donna’. 

Responsabilità, sensibilizzazione e senso di comunità sono i tre concetti che, negli incontri con Alzaia, sono risuonati più volte e sono diventati il centro del nostro lavoro. Dignità e occupazione sono state le risposte che abbiamo elaborato e che sono state messe, nero su bianco, nel primo protocollo tra un’impresa e un’associazione che si occupa di tutelare le donne vittime di violenza maschile. Nei mesi successivi, due donne seguite da Alzaia hanno cominciato un percorso in azienda: lavoro, certo, ma soprattutto rinascita e autonomia.

In TP Italia abbiamo deciso di vederlo ogni giorno, il nostro impegno. È nella Panchina Rossa® che abbiamo installato, ancora una volta assieme ad Alzaia, in uno dei nostri corridoi, prima azienda, da Roma in giù, a intraprendere questa iniziativa. Su quella panchina ogni giorno ci sediamo, per una pausa o uno scambio di idee tra colleghe e colleghi, consapevoli del suo significato. E ci ricarichiamo, per continuare a migliorare il mondo un progetto alla volta. 

Immagine di Alessandro Ladiana

Alessandro Ladiana

Alessandro Ladiana, responsabile comunicazione ed Employee Engagement di TP Italia, ha stravolto le logiche che, per anni, hanno caratterizzato i rapporti delle società di contact center con i propri dipendenti portando all’attenzione del top management tematiche da gestire con un approccio fuori dall’ordinario. Con l’obiettivo di mantenere vivi i rapporti tra dipendenti che oramai lavorano per la stragrande maggioranza del loro tempo da casa, si è fatto promotore di una politica di investimento nella comunità locale creando un legame mai così forte tra la città di Taranto, i suoi stakeholders e le persone di TP Italia.

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