Da oltre quindici anni Ivana Lo Stimolo vive a New York, dove lavora nel real estate e ha fondato New York Italian Women, oggi punto di riferimento per centinaia di connazionali. Tra sviluppo urbano, amicizie da costruire e solidarietà, la sua storia è quella di una donna che ha saputo trasformare un bisogno personale in una rete capace di fare la differenza.
«New York è una città che non smette mai di cambiare. Negli ultimi decenni ho visto sorgere nuovi quartieri, dalla trasformazione di Hudson Yards alla rinascita di Brooklyn, fino all’impatto della linea Q sulla Second Avenue. Ogni volta che esco, la città è diversa. L’unica nota dolente è la sicurezza: dopo il Covid non è più quella dei tempi di Bloomberg», racconta Ivana Lo Stimolo.
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Nel 2010, appena arrivata, ha fondato New York Italian Women: «All’epoca non c’era nessuna realtà che unisse le italiane. Ho voluto creare uno spazio sicuro, dove condividere esperienze senza giudizi. All’inizio la diffidenza è stata tanta, ma la crescita lenta ci ha permesso di costruire legami forti e autentici».
Sulle differenze tra italiane e americane: «Con le italiane il rapporto è diretto, ci si apre subito. Le americane sono più ‘settoriali’: amicizie di lavoro, di palestra…serve più tempo per arrivare all’intimità. Forse è anche per questo che ho creato il gruppo».

Della sua community Ivana va orgogliosa: «Abbiamo raccolto quasi 30mila dollari in una sola serata per i bambini ucraini, ospitato Roberto Saviano e sostenuto l’associazione JoyJ con la donazione di un van e una cucina mobile per aiutare gli homeless. Ma la soddisfazione più grande è vedere amicizie nate, donne che hanno trovato lavoro o si sono reinventate grazie alla rete».
Tra i bisogni più sentiti delle italiane ci sono casa, scuola, lavoro e sanità. “«Stiamo lavorando a un progetto per aiutare le donne a orientarsi nel sistema sanitario americano: troppe rimandano esami e controlli aspettando di tornare in Italia. E non va dimenticato il supporto psicologico: trasferirsi in un Paese straniero non è mai semplice».Il futuro? Continuare con il volontariato, avviare progetti su salute e benessere e, naturalmente, coltivare momenti di leggerezza: «Perché se non ci si diverte a New York, dove allora?».




