Paul Young, sindaco di Memphis, rappresenta una nuova generazione di leadership americana: pragmatica, orientata al futuro e profondamente radicata nella comunità. Da quando è entrato in carica, ha sostenuto l’idea di Memphis come città in cui la cultura genera connessione e opportunità. Nel luglio 2025, sotto la sua guida, Memphis ha firmato un accordo storico di gemellaggio con Porretta Terme, riconoscendo il comune italiano come vetrina europea del Memphis Sound. In questa intervista esclusiva con ilNewyorkese, il sindaco Young riflette sul ritmo condiviso che collega le due città, dall’universalità della soul music a nuove possibilità in campo economico, innovativo ed educativo. Le sue parole descrivono l’essenza di ciò che questo partenariato rappresenta davvero: uno spirito condiviso di creatività, empatia e un panorama crescente di opportunità tra Memphis e l’Italia.
Che cosa ha spinto Memphis a formalizzare questo partenariato con Porretta Terme e quali obiettivi spera di raggiungere per entrambe le comunità?
Questo accordo è più di una collaborazione formale: è una celebrazione dell’anima che condividiamo. Memphis è sempre stata una città in cui la musica non si ascolta soltanto, ma si sente, e Porretta ha abbracciato quello stesso spirito per decenni, grazie al suo profondo amore per la soul e il rhythm & blues. Riconoscendo Porretta come vetrina europea del Memphis Sound, stiamo onorando un ponte culturale di lunga data che già unisce le nostre comunità.
È davvero un partenariato straordinario. Ho avuto l’opportunità di visitare Porretta Terme questa estate durante il Soul Music Festival, che organizzano da oltre 30 anni. Questa relazione è nata da una reciproca valorizzazione della cultura. La musica è una parte fondamentale dell’identità di Memphis: è intrecciata nel tessuto stesso della città. Vedere quanto profondamente le persone di Porretta si sentano legate agli stessi suoni e ritmi che hanno definito la mia vita a Memphis è stato incredibilmente emozionante.
Credo che questo sia l’inizio di un partenariato solido e duraturo. Questa connessione porterà grandi benefici a entrambe le comunità, perché esiste tantissima cultura, creatività e ispirazione che possiamo continuare a condividere e imparare l’uno dall’altro.
Quale ruolo attribuisce alla musica- e in particolare alla soul music – come ponte tra Memphis e Porretta Terme?
Credo che la soul music sia universale: parla di emozioni, di sensazioni profonde. Che tu sia italiano o americano, che tu parli inglese o meno, puoi comunque sentirla. Quando ero in Italia, ho provato la stessa cosa al contrario. Anche se non parlo italiano, continuavo a dire alle persone che riuscivo comunque a capire tutto ciò che veniva espresso: nella cultura italiana, l’emozione è ovunque. Puoi percepire l’affetto, l’apprezzamento, il rispetto. Durante i pasti, sentivi la cura e il cuore messi nel cibo.
E questo, per me, è molto simile a Memphis. Memphis è un luogo in cui puoi percepire l’energia intorno a te: nella musica, nel modo in cui le persone interagiscono, nel calore di ogni conversazione. Quel senso di connessione e autenticità rende speciali sia Memphis sia l’Italia.
Le importazioni dall’Italia verso il Tennessee sono cresciute del 40% nel 2024. Vede nel gemellaggio un’opportunità di rafforzare anche i legami economici oltre a quelli culturali?
Penso che esista una connessione diretta tra le nostre economie. Rafforzando il partenariato, creiamo naturalmente più opportunità di collaborazione e investimenti. Quando ero in Italia, ho visto con i miei occhi come il rafforzamento dei legami tra le nostre comunità generi nuove opportunità di business. Più crescono queste relazioni, più vedremo aziende di Memphis e del Tennessee operare in Italia, e aziende italiane insediarsi a Memphis e in tutto il nostro Stato.
Alla fine, si tratta di costruire un marchio forte e relazioni durature, in modo che sempre più italiani conoscano cosa rappresenti oggi Memphis, non solo per la sua storia musicale o culturale, ma anche per l’innovazione e le opportunità che definiscono la città oggi.
Partenariati come questo permettono a entrambe le parti di conoscere meglio i rispettivi ecosistemi culturali ed economici. E credo davvero che continuando a investire in questa collaborazione creeremo opportunità ancora più significative per entrambe le comunità.

Come immagina il ruolo di Memphis all’interno di una rete globale di città aperte alla collaborazione con Paesi come l’Italia?
Ciò che conta di più è costruire un’identità riconoscibile e relazioni durature — aiutare gli italiani e le persone nel mondo a scoprire la vera Memphis. La nostra eredità musicale sarà sempre centrale, ma la città è ormai molto più della sua storia. Oggi Memphis è un hub di innovazione, creatività e opportunità.
Partenariati come questo ci offrono una piattaforma per raccontarlo. Aprono nuove strade per scambi culturali e collaborazioni economiche, permettendo alle comunità di crescere insieme e beneficiare delle rispettive forze. Continuando a coltivare questi legami, non stiamo solo onorando il passato, ma costruendo un futuro ricco di possibilità per Memphis e i nostri partner internazionali.
In che modo le istituzioni diplomatiche e culturali italiane possono supportare lo sviluppo e la visibilità internazionale di Memphis?
Si tratta di esposizione, presenza e partecipazione. Quando i rappresentanti del consolato visitano Memphis e vengono nel mio ufficio, abbiamo l’opportunità di parlare di ciò che rende questa città davvero speciale: la nostra logistica, l’aeroporto, il Mississippi River e la Interstate 40, la terza più lunga degli Stati Uniti. Tutte queste grandi infrastrutture si incontrano qui, nel cuore del Paese — e quel cuore è Memphis.
Attraverso queste conversazioni posso condividere informazioni che molti visitatori non conoscevano. E quando tornano nei loro Paesi, possono identificare in modo più mirato le aziende e le collaborazioni che hanno senso per Memphis, che si allineano ai nostri punti di forza e al nostro paesaggio economico.
Più conversiamo direttamente, più individuiamo opportunità che generano connessioni solide e significative.
Oltre alla musica, ci sono settori o iniziative – come innovazione, educazione, cultura o design – in cui Memphis e l’Italia potrebbero collaborare più strettamente?
Oltre alle arti, alla cultura, alla musica e alla cucina — ambiti in cui Memphis occupa già un posto speciale nel mondo — ci sono diversi altri settori con grande potenziale.
Uno dei principali è la medicina. Qui abbiamo ospedali eccellenti, incluso il celebre St. Jude Children’s Research Hospital, che da decenni guida la lotta globale contro il cancro infantile e ha ottenuto risultati straordinari.
Abbiamo anche un settore tecnologico e innovativo in forte crescita. A Memphis opera il più grande supercomputer del mondo dedicato all’intelligenza artificiale, gestito da xAI. Poco oltre il fiume, a West Memphis, Google sta costruendo una nuova struttura dedicata all’IA. E a circa 50 miglia dal centro, è in sviluppo un importante impianto di produzione di veicoli elettrici.
Consideriamo la manifattura avanzata e la tecnologia come motori chiave per il futuro dell’intera regione, che stiamo iniziando a chiamare Digital Delta, un nome che riflette la nostra geografia e il nostro crescente ecosistema digitale. Credo sia un ambito entusiasmante in cui costruire collaborazioni più ampie con l’Italia.
In che modo spera che questo partenariato influisca sulle comunità locali di Memphis e quale eredità duratura immagina?
Condividendo cultura e opportunità economiche, contribuiamo a migliorare la qualità della vita delle persone. Quando io e mia moglie siamo stati a Porretta, è stata un’esperienza indimenticabile, che ci ha cambiato. Essere lì e percepire l’energia e il calore delle persone è qualcosa che non dimenticherò.
Questo è il vero senso del partenariato: permettere alle nostre comunità di connettersi, imparare l’una dall’altra e crescere insieme. A Memphis, il mio obiettivo è che ogni residente viva la migliore qualità della vita possibile, dalle cose quotidiane — buche stradali, servizi affidabili — agli aspetti più profondi: cultura, relazioni, esperienze condivise. Alla fine, sono queste le cose che uniscono le persone e fanno prosperare una città.
Guardando avanti, quali progetti concreti spera possano nascere da questo partenariato nei prossimi anni?
Siamo entusiasti di proseguire la collaborazione con il Soul Music Festival di Porretta e speriamo che iniziative simili crescano anche qui a Memphis. Da noi organizziamo un grande festival sul Mississippi chiamato River Beat, uno degli eventi più vivaci che possiate vedere, e ci piacerebbe invitare una partecipazione maggiore dall’Italia.
Oltre alla musica e alla cultura, puntiamo ad ampliare le collaborazioni nel campo medico. Come detto, Memphis ospita diverse strutture d’eccellenza e ci sono piani per costruire centri ancora più grandi. Questo apre la strada a scambi medici, partnership di ricerca e altre forme di collaborazione significativa.
Ma ciò che mi entusiasma di più è l’idea di creare programmi per i giovani basati su un vero scambio culturale. Che sia tramite la tecnologia o attraverso viaggi, possiamo collegare gli studenti della STAX Music Academy o della Soulsville Academy con classi in Italia. Immagina giovani che si incontrano virtualmente, che collaborano su progetti musicali, magari producendo brani insieme.
Questi sono i ponti che possiamo costruire, non solo tra sindaci, ma tra residenti, insegnanti, artisti e innovatori, per dare vita piena al partenariato. Collaborazioni come questa ricordano al mondo che Memphis non crea solo musica — crea connessioni che fanno avanzare persone e possibilità.




