Dal 1° gennaio 2026 il salario minimo nello Stato di New York aumenterà di 50 centesimi l’ora, portandosi a 17 dollari nelle aree metropolitane di New York City, Long Island e Westchester County, e a 16 dollari nel resto dello Stato. L’incremento, approvato nell’ambito di una manovra statale già prevista, corrisponde a un aumento medio di circa il 3 per cento, che per i lavoratori a tempo pieno equivale a circa 20 dollari in più a settimana.
Il provvedimento fa parte di un piano graduale per rendere il salario minimo più reattivo rispetto all’andamento economico. Dal 2027, infatti, l’importo sarà aggiornato automaticamente ogni anno sulla base dell’inflazione, calcolata attraverso una media triennale dell’indice dei prezzi al consumo per i lavoratori urbani della regione Nord-Est. Il Dipartimento del Lavoro statale potrà tuttavia sospendere gli aumenti se l’economia dovesse mostrare segnali di rallentamento.
L’introduzione di differenze regionali nel salario minimo è relativamente recente. Fino al 2016, tutti i lavoratori dello Stato ricevevano la stessa paga oraria, ma le riforme successive hanno stabilito soglie diverse a seconda dell’area geografica e della dimensione del datore di lavoro, riconoscendo i costi più alti della vita nelle zone Downstate. La misura si applica a tutte le categorie, incluse quelle con retribuzioni variabili come i lavoratori con mance, gli addetti ai saloni di bellezza e al fast food.
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Il salario minimo a New York è cresciuto in modo costante negli ultimi decenni: da 8,75 dollari nel 2015 arriverà a 17 nel 2026. Quando fu introdotto nel 1960, valeva un dollaro l’ora. Nonostante i progressi, la cifra resta inferiore a quella di alcune città statunitensi, come Tukwila, nello Stato di Washington, dove il minimo è fissato a 21,10 dollari. I lavoratori che non ricevono l’aumento previsto possono presentare un reclamo direttamente al Dipartimento del Lavoro statale, anche online o per telefono.