Il mercato immobiliare di New York è tra i meno sostenibili degli Stati Uniti

Secondo un nuovo studio, chi compra casa a New York spende in media oltre il 70% del proprio reddito per coprire mutuo, tasse e costi abitativi

Comprare casa a New York è sempre stato difficile, ma oggi è diventato quasi impossibile. Secondo l’ultimo Housing Affordability Index pubblicato da RealtyHop, i costi legati al mercato immobiliare continuano a crescere, spingendo fuori dal mercato moltissimi potenziali acquirenti, soprattutto tra chi tenta l’acquisto della prima casa. A New York City, un proprietario medio spende il 70,7% del proprio reddito mensile per coprire le spese legate alla casa. È una delle percentuali più alte del Paese.

Il report, basato su dati del censimento ACS e sull’analisi delle 100 città più popolose degli Stati Uniti, mette New York al quarto posto tra i mercati meno accessibili del mese. Il prezzo mediano per una casa in vendita è di 850.000 dollari, mentre il reddito mediano delle famiglie si attesta a 83.770 dollari. Secondo lo studio, con queste condizioni, il 69,81% del reddito mensile va via per pagare mutuo, tasse e spese fisse.

Le ipotesi dello studio si basano su un mutuo trentennale con un tasso d’interesse medio del 6,682% e un anticipo del 20%. Condizioni che, per molte famiglie, restano teoriche: disporre in anticipo di 170.000 dollari come acconto è irrealistico per chi non ha già un patrimonio o un aiuto familiare. A complicare le cose c’è anche la pressione fiscale: New York ha una delle imposte sulla proprietà più alte degli Stati Uniti.

«New York City è il quarto mercato immobiliare meno accessibile del mese», scrive RealtyHop nel report. Ma non è la sola città a vivere questa difficoltà: sei dei dieci mercati meno accessibili si trovano in California, con Los Angeles in testa. Lì, i proprietari spendono in media il 96,96% del reddito per la casa. Altre città nella stessa fascia critica includono Irvine, Miami e Newark, che insieme a New York sono diventate ancora meno accessibili rispetto al mese scorso.

Il problema riguarda soprattutto i giovani e i nuovi residenti. Chi si trasferisce a New York per lavoro o studio, spesso con contratti precari o a termine, si trova escluso da qualsiasi prospettiva di acquisto. Anche chi guadagna 100.000 dollari l’anno, una cifra che dovrebbe garantire stabilità, si ritrova in città con un potere d’acquisto che equivale a poco più di 30.000 dollari, a causa del costo della vita e del mercato immobiliare.

Sempre più persone stanno iniziando a considerare alternative. Buffalo, ad esempio, è stata indicata come la città migliore dove vivere nello Stato di New York per il 2025. Ha il mercato immobiliare più dinamico e accessibile dell’anno e viene anche citata tra i luoghi più economici dove andare in pensione negli Stati Uniti. Per molti, l’idea di una vita più sostenibile e meno frenetica, anche a costo di lasciare la città, non è più solo una tentazione: è una necessità.

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