Il Grande Gatsby compie cent’anni, e la sua Long Island esiste ancora

Un secolo dopo la pubblicazione del romanzo di Fitzgerald, le ville affacciate sul Long Island Sound e le differenze tra vecchi e nuovi ricchi raccontano ancora molto dell’America di allora — e di quella di oggi

Il Grande Gatsby, il celebre romanzo di F. Scott Fitzgerald, compie cento anni. Pubblicato per la prima volta il 10 aprile 1925, il libro continua a rappresentare una delle narrazioni più emblematiche del sogno americano e della sua decadenza. Ambientato nella Long Island dei ruggenti anni Venti, il romanzo è profondamente legato al paesaggio e alle dinamiche sociali di quella zona, in particolare alla cosiddetta “Gold Coast”, dove l’autore visse per un breve periodo tra il 1922 e il 1924. Proprio lì, a Great Neck, Fitzgerald trovò l’ispirazione per le ambientazioni immaginarie di West Egg ed East Egg.

West Egg, nella finzione letteraria, rappresenta i nuovi ricchi dell’epoca: intrattenitori, finanzieri, uomini d’affari, spesso ostentatamente esuberanti e privi delle formalità dell’aristocrazia. Era il mondo in cui viveva Fitzgerald stesso, circondato da ville opulente e personaggi eccentrici. Dall’altra parte, East Egg – ispirato a Manhasset e Sands Point – simboleggia invece le famiglie dell’alta società tradizionale, eredi di fortune costruite nei decenni precedenti e legate a rigide gerarchie sociali. La contrapposizione tra questi due mondi è uno degli assi portanti del romanzo.

Molte delle dimore descritte nel libro trovano un riscontro reale nelle ville della Gold Coast. Oheka Castle, a Huntington, è considerata la probabile ispirazione per la casa di Jay Gatsby: una residenza con 127 stanze, giardini francesi e una grande scalinata che richiama i castelli europei. Old Westbury Gardens, invece, con i suoi 70 ettari di verde e la villa georgiana dai toni rosso e bianco, viene spesso associata alla casa dei Buchanan. Entrambe sono oggi aperte al pubblico e ospitano eventi, mostre e visite guidate.

Oheka Castle, a Huntington

Altre ville, come Hempstead House e Mill Neck Manor, contribuiscono a completare il quadro visivo e culturale del romanzo. La prima, con le sue pareti in legno di noce e gli arredi europei, racconta l’eleganza sobria del vecchio denaro; la seconda, affacciata sul Long Island Sound, organizza ogni anno un gala ispirato a Gatsby, rievocando gli anni ’20 con abiti, musica e scenografie a tema. Questi luoghi, pur non essendo citati direttamente nel libro, ne condividono lo spirito e aiutano a comprendere l’atmosfera del tempo.

Per chi volesse visitare i luoghi reali che hanno dato forma all’immaginario di Gatsby, sono diverse le opzioni disponibili da New York. In auto, si può percorrere il Queensboro Bridge, proprio come fa Nick Carraway nel romanzo. In alternativa, la Long Island Rail Road collega Manhattan a Great Neck e Manhasset, da cui è facile raggiungere le ville storiche con taxi o autobus. A distanza di un secolo, Il Grande Gatsby continua a raccontare non solo una storia personale, ma anche una geografia precisa della ricchezza e delle sue illusioni.

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