Randy Mastro è stato nominato primo vicesindaco di New York dal sindaco Eric Adams. L’annuncio è arrivato giovedì, a pochi mesi dalle dimissioni dei quattro vicesindaci che avevano abbandonato l’amministrazione in segno di protesta contro la collaborazione del sindaco con l’agenda migratoria del presidente Donald Trump. Mastro, avvocato ed ex procuratore federale, era stato già scelto da Adams l’estate scorsa per guidare il dipartimento legale della città, ma la sua candidatura si era arenata dopo un’udienza molto contestata in Consiglio comunale.
Mastro prenderà ora il posto lasciato da Maria Torres-Springer e si occuperà della gestione quotidiana di circa 300 mila dipendenti dell’amministrazione comunale. La sua nomina arriva in un momento molto delicato per Adams: circa un mese fa, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha chiesto di archiviare l’indagine federale che aveva portato a un’incriminazione per corruzione in cinque capi d’accusa, ma la questione ha comunque provocato forti tensioni all’interno dell’amministrazione.
Il nome di Randy Mastro non è nuovo alla politica newyorkese. Negli anni Novanta era stato stretto collaboratore dell’ex sindaco Rudolph Giuliani, di cui ha difeso alcune delle scelte più controverse, pur prendendone poi le distanze. Lo scorso luglio Adams lo aveva indicato come corporation counsel, il principale avvocato della città, ma durante un’audizione durata undici ore il Consiglio comunale aveva sollevato dubbi sull’opportunità della nomina. Secondo Adrienne Adams, attuale speaker del Consiglio e candidata a sindaco, la lista dei clienti difesi da Mastro «entrava in conflitto con gli interessi istituzionali della città».
Nel corso della sua carriera privata, Mastro ha difeso alcuni clienti che hanno sollevato critiche da parte dell’opinione pubblica, tra cui i proprietari di catene di fast food contrari all’aumento del salario minimo e la compagnia petrolifera Chevron, accusata di inquinamento nella foresta pluviale dell’Ecuador. Ha anche rappresentato lo Stato del New Jersey nella causa contro la tariffazione della congestione stradale, misura sostenuta dall’amministrazione di New York. In aula, Mastro ha respinto le accuse di conflitto di interessi e ha sostenuto di aver sempre agito «nel migliore interesse dei suoi clienti», precisando di aver offerto anche servizi pro bono a favore dei senzatetto e dei manifestanti dopo l’uccisione di George Floyd.
La nomina di Mastro a primo vicesindaco è stata interpretata da alcuni osservatori come un tentativo del sindaco Adams di rafforzare la propria difesa legale. Oltre all’inchiesta per corruzione, Adams è coinvolto in una causa civile per aggressione sessuale. Secondo alcune ricostruzioni, la sua amministrazione avrebbe tentato di raggiungere un accordo con la Casa Bianca per ottenere sostegno politico in cambio della cooperazione sulle politiche di immigrazione. La governatrice dello Stato di New York, Kathy Hochul, avrebbe anche valutato la possibilità di rimuovere Adams dal suo incarico, salvo poi proporre un piano per limitarne l’autorità.
Le dimissioni dei quattro vicesindaci avevano già segnato una fase complicata per l’amministrazione. Oltre a Torres-Springer, avevano lasciato il loro incarico altri funzionari di primo piano, motivando la scelta con l’impossibilità di conciliare il loro ruolo con le scelte politiche del sindaco. L’uscita di scena del procuratore federale che si occupava delle indagini su Adams, contrario alla richiesta di archiviazione del caso, aveva acuito ulteriormente il clima di instabilità.
Adesso il compito di Mastro sarà quello di riportare ordine nella macchina amministrativa, mentre Adams affronta un calo record nei consensi e una campagna elettorale complicata. Le primarie per la scelta del candidato sindaco del Partito Democratico si terranno a giugno e Adams dovrà vedersela con avversari forti, tra cui Adrienne Adams. Nonostante i dubbi sul suo futuro politico, il sindaco ha assicurato più volte di voler correre per la rielezione, anche se finora non ha ancora organizzato eventi di campagna né assunto lo staff necessario.