Giovedì l’amministrazione Trump ha inviato alla Columbia University un ultimatum che prevede modifiche radicali al sistema disciplinare e alle politiche d’ammissione dell’ateneo. In assenza di «immediata conformità», si legge nella lettera ufficiale, non si discuterà la revoca della cancellazione di 400 milioni di dollari in finanziamenti federali. Le richieste includono una definizione formale di antisemitismo, il divieto di maschere usate per intimidire o nascondere l’identità, e la collocazione del dipartimento di Studi Mediorientali, Sud Asiatici e Africani sotto «controllo accademico straordinario».
Secondo l’amministrazione Trump, Columbia avrebbe «fondamentalmente fallito» nel proteggere studenti e docenti ebrei dalle molestie e dagli episodi di antisemitismo avvenuti nell’ultimo anno accademico. «Distruggeremo Columbia a meno che non lo facciate voi per primi»: così Jameel Jaffer, direttore del Knight First Amendment Institute della Columbia, ha riassunto il tono del messaggio governativo, definendolo sui social media un pericoloso precedente per la libertà accademica.
Proprio nelle stesse ore, l’università ha annunciato sanzioni disciplinari severe nei confronti di diversi studenti coinvolti nelle proteste pro-Palestina dello scorso aprile, culminate nell’occupazione di Hamilton Hall. Tra le punizioni decise figurano espulsioni, sospensioni pluriennali e revoche temporanee dei diplomi. Non è stato però comunicato quanti studenti siano coinvolti, per via delle normative federali sulla privacy.
In serata, il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale ha perquisito due dormitori della Columbia con mandati federali, senza però effettuare arresti o sequestri. Non è ancora chiaro cosa stessero cercando gli agenti. Katrina Armstrong, presidente ad interim dell’università, ha inviato un’email a studenti e staff confermando la perquisizione, ma senza fornire ulteriori dettagli.
L’attenzione del governo federale verso le università americane sembra destinata a crescere ulteriormente: proprio questa settimana, infatti, l’amministrazione Trump ha inviato un avvertimento ad altri 60 atenei, comunicando possibili sanzioni relative a indagini in corso su episodi di antisemitismo. Alla Columbia, nel frattempo, gli studenti puniti avranno cinque giorni per presentare un ricorso.