Due deputati democratici hanno avviato un’indagine sulla decisione del Dipartimento di Giustizia di ritirare le accuse di corruzione contro il sindaco di New York, Eric Adams. I parlamentari Jamie Raskin e Jasmine Crockett, membri della Commissione Giustizia della Camera, hanno chiesto chiarimenti alla procuratrice generale Pam Bondi, sostenendo che l’archiviazione del caso possa essere frutto di un accordo illecito tra l’amministrazione Trump e il sindaco. Secondo la loro lettera, il Dipartimento avrebbe fatto pressioni sui procuratori per chiudere l’indagine in cambio del supporto di Adams nell’attuazione della politica migratoria della Casa Bianca.
Le accuse si basano sulle dichiarazioni di Danielle Sassoon, ex procuratrice federale di Manhattan, che ha lasciato il suo incarico per protesta contro la decisione del Dipartimento di Giustizia. Nella sua lettera di dimissioni, Sassoon ha parlato di «un’offerta impropria di assistenza nell’applicazione delle leggi sull’immigrazione in cambio dell’archiviazione del caso». Secondo la sua testimonianza, il vice procuratore generale ad interim Emil Bove avrebbe cercato di insabbiare le prove, ordinando la distruzione di documenti e minacciando i procuratori che si rifiutavano di eseguire l’ordine.
Eric Adams, incriminato a settembre con cinque capi d’accusa tra cui corruzione e violazioni delle norme sul finanziamento elettorale, si è sempre dichiarato innocente. La decisione del Dipartimento di Giustizia di ritirare le accuse è stata accolta con scetticismo da parte di diversi esponenti politici e giuridici. Un giudice federale ha rinviato la decisione definitiva sull’archiviazione del caso, aumentando la pressione sull’amministrazione.
Nella lettera inviata domenica alla procuratrice generale, Raskin e Crockett hanno chiesto l’accesso ai documenti relativi al caso, incluse le comunicazioni tra il Dipartimento di Giustizia, la Casa Bianca, il team legale di Adams e i membri della transizione presidenziale di Trump. Inoltre, hanno richiesto chiarimenti sulla riunione del 31 gennaio in cui, secondo Sassoon, Bove avrebbe ordinato la distruzione di appunti presi dai procuratori. «Non solo il Dipartimento ha fatto pressioni per portare avanti un accordo illegale, ma ha anche cercato di coprire tutto distruggendo le prove» hanno scritto i deputati.
La procuratrice generale Pam Bondi, vicina all’amministrazione Trump, non ha ancora risposto pubblicamente alla richiesta. In passato aveva però definito il caso contro Adams «politicamente motivato», sostenendo che le accuse servissero a ostacolare le politiche migratorie della Casa Bianca. «Era un caso incredibilmente debole, intentato per rendere più difficile la deportazione» aveva dichiarato durante una conferenza conservatrice a Washington.
Il Dipartimento di Giustizia non ha ancora fornito commenti ufficiali sulla vicenda.