Un residente di Brooklyn si è dichiarato colpevole di aver trafugato reperti archeologici egizi

L'uomo venne fermato nel 2020 all'Aeroporto Internazionale Kennedy, dove era appena atterrato con tre valigie piene di talismani, amuleti e sculture

A molti potrebbe venire in mente l’antagonista di un film qualsiasi di Indiana Jones. Un uomo di Brooklyn, Ashraf Omar Eldarir, di 52 anni, si è dichiarato colpevole lunedì di aver contrabbandato centinaia di reperti archeologici di inestimabile valore, tra cui talismani antichi egizi e amuleti d’oro, nonché una scultura raffigurante un re della dinastia tolemaica. La dichiarazione di colpevolezza arriva dopo un’indagine dettagliata che ha portato alla luce un’operazione di contrabbando che si è svolta tra il 2019 e il 2020.

Secondo le autorità, Eldarir è stato intercettato all’Aeroporto Internazionale Kennedy nel gennaio 2020, con circa 600 artefatti egizi nascosti in tre valigie da stiva, accuratamente avvolte in plastica a bolle e schiuma. «Questi oggetti non erano stati dichiarati all’ingresso nel Paese, ed è evidente l’intenzione di introdurli illegalmente», hanno commentato i procuratori. Il ritrovamento è stato casuale: i funzionari doganali, insospettiti dal peso e dal contenuto delle valigie, hanno deciso di procedere ad un controllo approfondito.

Una volta aperte le valigie, l’odore di terra bagnata ha avvolto gli astanti, assieme ad un quantitativo considerevole di sabbia fuoriuscita dai bagagli. Eldarir, raccontano i procuratori, ha tentato di giustificarsi affermando che gli oggetti appartenevano alla sua famiglia e che erano destinati ad arredare il suo appartamento a New York. «Questi tesori culturali, che hanno attraversato secoli e millenni, sono finiti tristemente in una valigia sporca di terra all’aeroporto JFK», ha dichiarato Richard Donoghue, ex procuratore degli Stati Uniti per il Distretto Orientale di New York.

Il caso di Eldarir non è isolato. Negli ultimi anni, sia le autorità federali che quelle locali hanno intensificato le operazioni contro il contrabbando e il furto di reperti artistici. Solo lo scorso anno, i procuratori federali a Manhattan hanno incriminato un commerciante d’arte per aver contrabbandato migliaia di artefatti rubati dall’Italia, tra cui sculture romane e ceramiche etrusche.

A livello statale, figure come Alvin L. Bragg, procuratore distrettuale di Manhattan, stanno adoperando risorse significative per il recupero e la restituzione dei beni culturali rubati. La sua task force ha già recuperato circa 6.000 reperti, per un valore complessivo di circa 460 milioni di dollari, restituendoli a paesi come Iraq, Grecia e Italia.

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