Neanche il tempo di salutare la 22ma giornata di Serie A, e forse il Monza dalla Serie A, che già tra domani e giovedì conosceremo i verdetti di Champions e di Europa League delle italiane.
Un solo giorno di pausa, oggi: giusto il tempo di un lungo e profondo respiro per reimmergersi nel mare dei 90 minuti senza ritorno, quelli che esprimeranno verdetti importanti per il presente e in alcuni casi decisivi per il futuro.
È il caso della Roma, unica italiana ancora in bilico tra playoff e una clamorosa eliminazione nella fase-campionato delle Coppe europee, che sarebbe mortificante in una stagione in cui le speranze di competere per i massimi traguardi in campionato sono state buttate via da tempo…e da Juric.
Ma andiamo con ordine… partiamo da chi le coppe non le gioca, e si vede: il Napoli di Antonio Conte. Al tecnico dei partenopei è stato rimproverato spesso di soffrire il doppio impegno Campionato-Coppe e di non aver mai impresso il suo marchio a livello europeo. Non a caso Conte si è levato, nel post-partita di Napoli-Juventus, il proverbiale sassolino dalla scarpa esaltando il gioco europeo del suo Napoli: gioco europeo ma in Serie A, torneo nel quale i partenopei (o se preferisce Conte i parteuropei… da oggi) stanno letteralmente dettando legge. Le vittorie in rapida successione su Atalanta e Juventus hanno alzato ulteriormente le quotazioni della capolista, che adesso è diventata ufficialmente la lepre del campionato, seguita da qualche sporadica volpe attardata e da quel volpone di Inzaghi, con la sua Inter gigante, campione in carica, costretta però a vincere sempre per tenere il ritmo indiavolato azzurro.
L’Inter, reduce dal 4 a 0 di Lecce, deve vincere in casa col Monaco per avere la sicurezza di chiudere la fase-campionato della Champions nei primi 4 posti, ma con un pareggio avrebbe comunque la certezza di terminare tra le prime otto, ovvero quel novero di squadre che eviteranno il playoff ed accederanno direttamente agli Ottavi di Finale. La Missione non è certo impossibile ma vietato abbassare la guardia, perché in caso di sconfitta la quota 13 punti attuale sarebbe attaccabile da tante squadre, tra queste proprio il Monaco che, vincendo con 2 gol di scarto, avrebbe pari punti e pari differenza reti dei nerazzurri con scontro diretto favorevole.
Ipotesi, niente più… pericoli da esorcizzare e non certo da evocare parlandone o scrivendone. Il calcio si gioca sul prato verde, correndo più degli avversari e soprattutto segnando un gol più degli avversari, non è materia che si può analizzare solo con calcolatrice alla mano a far di conto.
Eviterò dunque di tediarvi con tutti i possibili incroci, sulla base di differenze reti acquisite e potenziali e di scontri diretti pregressi, per quanto riguarda Atalanta, Milan e Juventus, vale a dire le altre italiane in corsa per un posto al sole tra le prime 8. Ragioniamo in grande, perché il calcio italiano ha già dimostrato di essere tornato grande a livello europeo nelle ultime stagioni e lo sta confermando anche in questa. Atalanta e Milan sono artefici del proprio destino: vincendo sono certe di terminare la fase-campionato tra le prime 8.
Questa è cronaca. Purtroppo per la Dea, reduce da una preziosa vittoria in rimonta sul Como in Serie A, la cronaca racconta anche di un ultimo turno quasi proibitivo, in casa della corazzata Barcellona. Ma in fondo non avrebbe dovuto essere proibitiva anche la Finale di Europa League contro il Leverkusen, dominata e vinta dai ragazzi di Gasperini? Se c’è una squadra che può mandare in tilt i blaugrana quella è l’Atalanta, a patto di riuscire a tenere il ritmo alto dei duelli uomo contro uomo a tutto campo per 90’ senza mai abbassare la guardia. Coefficiente di difficoltà: 9 su 10.
Il Milan in Serie A ha portato via dal Tardini 3 punti e 1000 polemiche…interne. La lite a fine gara, in campo, tra Conceicao e Calabria ha fatto il giro del mondo manco fosse Phileas Fogg: se ci fosse il tempo per riflessioni più profonde ci sarebbe da chiedere che aria si respira nello spogliatoio del Milan da inizio stagione, ma si gioca e…panta rei, per citare Eraclito, ovvero tutto scorre, a parte quel senso di malessere dello spogliatoio, a quanto pare: quello resta. Trasferta sul campo della Dinamo Zagabria, coefficiente di difficoltà: 4 su 10, per stare larghe. Uniche vere insidie il fattore pubblico, che sarà caldo, e le residue speranze di aggancio alla zona playoff degli uomini di…(spoiler, questa sarà un’altra delle difficoltà) Fabio Cannavaro. Va bene tutto ma che ci fa Cannavaro sulla panchina della Dinamo Zagabria? Da dicembre è subentrato in corsa e non sta facendo male, ma soprattutto avrà una voglia di mettersi in mostra enorme e tatticamente sa come imbrigliare il gioco avversario: per il Milan, che deve vincere, anche l’ipotesi di un pareggio diventerebbe uno spauracchio e costringerebbe Ibra a riprendere la calcolatrice, rispolverata in settimana per far di conto sui social dei trofei vinti, per calcolare il posizionamento finale sulla base anche dei risultati anche delle altre sotto. Cui prodest?
È l’ultima citazione in latino, promesso, altrimenti sembrerebbe un editoriale di Claudio Lotito, il che per associazione d’idee ci porta proprio alla sua Lazio, frenata nella corsa Champions in Serie A, domenica sera, dalla Fiorentina ma soprattutto dalla sfortuna: il palo interno di Pedro, all’ultimo assalto della gara, con la palla che attraversa tutta la linea di porta per uscire dall’atra parte, grida ancora vendetta…La corsa in Europa League fino ad oggi della squadra di Baroni è stata, invece, irrefrenabile: la Lazio è prima, da sola, della fase-campionato e con un pareggio a Braga avrebbe la certezza di chiudere la regular season al primo posto. C’è solo da fare i complimenti ai biancocelesti per come hanno onorato fino ad oggi questa Coppa, vietato abbassare la guardia proprio all’ultima curva, perché la Lazio si merita la soddisfazione di chiudere prima.
Le italiane analizzate fin qui sono tutte in corsa concretamente, in Champions e in Europa League, per il raggiungimento diretto degli Ottavi, con la Lazio che li ha già matematicamente ottenuti da tempo. Apro adesso il capitolo delle note dolenti: il Bologna e la Juventus in Champions League e la Roma in Europa League.
Il Bologna purtroppo si è svegliato troppo tardi, con la vittoria di prestigio sul Dortmund della scorsa settimana che rimarrà comunque alla storia come il primo successo felsineo in Champions League. La trasferta di Lisbona contro lo Sporting sarà una gita per respirare un’ultima volta, almeno in questa stagione, l’aria della Champions senza la necessità di portarsi dietro la calcolatrice, perché il dado è oramai tratto: i rossoblu sono fuori dai primi 24 posti, un peccato.
La Juventus è reduce dalla prima sconfitta in stagione in Serie A, rimediata sul campo della capolista Napoli, e vede traballare le certezze iniziali legate al progetto Motta. In Champions, attualmente è 17ma con 12 punti, è sicura di rientrare tra le prime 24 ma avrebbe bisogno di un allineamento planetario da far impallidire quello recente del 25 gennaio per ottenere il pass diretto agli Ottavi: intanto deve battere il Benfica, che ha bisogno di punti dato che ancora non è certo dell’approdo ai playoff, e poi…non devono vincere almeno dieci delle dodici squadre piazzate dalla quinta alla sedicesima posizione. Coefficiente di difficoltà della combo: 9,99 su 10.
Capitolo Roma: che amarezza. 21ma nella fase-campionato di Europa League, con 9 punti in 7 partite, la Roma è la seconda italiana (dopo il Bologna) in tutte le Coppe a non aver raggiunto la doppia cifra a 90’ dalla fine. Vincendo in casa contro l’Eintracht Francoforte i giallorossi sarebbero certi di raggiungere i playoff e di tornare così in corsa per un obiettivo stagionale importante. Non sarebbe matematicamente precluso il passaggio del turno anche in caso di pareggio o addirittura sconfitta, ma la Roma non sarebbe più artefice del proprio destino e bisognerebbe tirare fuori la calcolatrice scientifica verificando tanti altri incroci: i tifosi romanisti, che anche giovedì accoglieranno e supporteranno la squadra nell’ennesimo sold out, meritano davvero (anche) questo? Coefficiente di difficoltà qualificazione: 4 su 10.
Se il colpo di coda in campo contro l’ l’Eintracht è atteso e comunque possibile, nonostante i tedeschi arrivino all’Olimpico secondi in classifica, dietro solo alla Lazio, un colpo di scena inimmaginabile potrebbe accendere il calciomercato giallorosso: Casemiro, il mediano brasiliano che ha vinto tutto col Real e che da 3 anni si è intristito nelle pieghe e nelle piaghe delle tante assurdità del Manchester United, avrebbe aperto le porte ad un passaggio alla Roma, con la formula del prestito. Da trovare l’accordo con lo United che dovrebbe accollarsi una buona parte dell’ingaggio faraonico del brasiliano: se si concretizzasse sarebbe il colpo di mercato di questo gennaio.