Frank Stella, uno dei pilastri dell’arte minimalista statunitense, si è spento all’età di 87 anni a causa di un linfoma, come confermato dalla sua compagna Harriet E. McGurk. Artista poliedrico, Stella ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama artistico del Novecento. Celebre sia come pittore che come scultore, ha incantato e sconcertato il pubblico con l’uso di blocchi di colore e forme geometriche. William Rubin, storico d’arte, già negli anni Sessanta descrisse la sensazione quasi ipnotica e magica provocata dai dipinti di Stella.
Nato nel 1936 a Malden, un sobborgo di Boston, Frank Stella proveniva da una famiglia di origini italiane. Il padre, ginecologo, e la madre, appassionata di design, hanno contribuito a plasmarne il futuro. Dopo gli studi all’Università di Princeton, Stella si trasferì a New York per perseguire la sua vocazione artistica. Fu proprio qui che diede vita alle sue prime opere, tra cui i monumentali “Black Paintings”, tra i più rivoluzionari del modernismo americano.
La sua arte, però, rimase sempre avvolta da un alone di mistero, con l’artista che rifiutava categoricamente di fornire interpretazioni delle proprie opere. La sua risposta enigmatica ai critici, “ciò che vedi è ciò che vedi”, divenne un mantra non ufficiale del movimento minimalista, del quale Stella fu uno dei principali protagonisti.
Ma è con la serie “Protractor” che Frank Stella si è guadagnato l’immortalità nell’Olimpo dell’arte contemporanea. Composta da più di cento dipinti murali, questa collezione sfoggia semicerchi sovrapposti di varie tinte, talvolta fluorescenti, creando un’esperienza visiva straordinaria. Secondo il critico Peter Schjeldahl, l’impatto dell’opera di Stella è paragonabile a quello di Bob Dylan sulla musica e di Andy Warhol sulla cultura nel suo complesso.
Negli ultimi anni, Stella ha spinto ulteriormente i confini dell’arte sperimentando con la scultura, la stampa 3D e l’utilizzo di materiali innovativi come fibra di vetro, fibra di carbonio e tubi di alluminio in opere tridimensionali. Con la sua scomparsa, il mondo perde non solo un grande artista, ma anche un visionario che ha ridefinito il concetto stesso di creatività.