Durante la notte tra lunedì e martedì, un gruppo di manifestanti ha preso d’assalto un edificio della Columbia University a Manhattan, New York. L’azione è avvenuta sempre nel contesto di fervente protesta contro il conflitto nella Striscia di Gaza e il sostegno degli Stati Uniti ad Israele. I manifestanti, dopo aver invaso il campus, hanno intonato slogan a favore della popolazione palestinese e hanno occupato la Hamilton Hall, uno dei simboli dell’università. Sebbene la polizia non abbia il permesso di intervenire all’interno dell’università senza l’autorizzazione dell’amministrazione, alcuni agenti erano presenti fuori dall’edificio.
I manifestanti hanno esposto uno striscione con la scritta “Hind’s Hall”, in memoria di Hind Rajab, una bambina di sei anni morta durante i recenti scontri nella Striscia di Gaza. Secondo quanto riferito da un anonimo studente presente all’interno dell’edificio, ci sarebbero una decina di occupanti.
La Hamilton Hall è sempre stata al centro delle proteste studentesche. Già nel 1968, durante la guerra del Vietnam, fu occupata da studenti che contestavano politiche ritenute discriminatorie nei confronti degli afroamericani. Proteste simili si sono ripetute nel corso degli anni per varie ragioni.
Le proteste studentesche non sono un fenomeno isolato alla Columbia University. In molte altre istituzioni accademiche statunitensi si stanno verificando manifestazioni contro il conflitto in corso nella Striscia di Gaza, con centinaia di arresti tra i manifestanti.
Per quanto riguarda la Columbia, invece, sono ormai due settimane che il cortile principale dell’università è occupato da studenti in protesta con tende, bandiere e striscioni. Lunedì, l’amministrazione dell’università ha minacciato azioni disciplinari nei confronti degli occupanti, incluso il rischio di sospensione. Nonostante ciò, gli studenti hanno deciso di proseguire la protesta, portando così ad alcune sospensioni di cui, però, non è stata resa nota la quantità esatta.
L’occupazione del cortile presenta anche complicazioni logistiche, poiché il luogo è previsto per ospitare la cerimonia di laurea, il “commencement”, tra circa due settimane. Questo evento tradizionale, in cui gli studenti partecipano indossando le toghe e il classico cappello squadrato, rischia di essere compromesso dalla situazione di tensione persistente.