Donald Trump condannato a pagare 83,3 milioni di dollari a E. Jean Carroll per diffamazione

Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti, è stato condannato da una giuria di New York a pagare un risarcimento di 83,3 milioni di dollari alla scrittrice E. Jean Carroll. Questa sentenza segue le accuse di stupro mosse da Carroll contro Trump nel 2019, riferite a fatti avvenuti decenni prima.

La giuria ha stabilito che Trump deve risarcire Carroll per aver danneggiato la sua credibilità di editorialista, dopo averla pubblicamente accusata di mentire in seguito alle sue denunce. Carroll ha ricevuto 65 milioni di dollari in danni punitivi, 11 milioni per danni alla reputazione e altri 7,3 milioni. Si prevede che Trump farà appello contro la sentenza.

Nonostante l’entità del risarcimento, il verdetto non è stato inaspettato. Il giudice Lewis Kaplan aveva già stabilito prima del processo che Trump aveva effettivamente diffamato Carroll. La giuria ha dovuto decidere solo l’importo del risarcimento dovuto, non la responsabilità di Trump. Questa è la seconda volta che Trump è stato condannato a pagare Carroll; l’anno scorso una giuria lo aveva obbligato a pagare 5 milioni di dollari per un’altra occasione di diffamazione.

In risposta, il comitato per la campagna di Trump per le elezioni del 2024 ha sostenuto, senza fornire prove, che il processo è un “arma politica”.

Contesto dell’Accusa

Nel 2019, Carroll, una giornalista e scrittrice freelance, ha accusato Trump di averla aggredita sessualmente negli anni ’90. L’accusa, dettagliata nel suo libro, era stata anticipata in un articolo di New York magazine. Dopo la pubblicazione dell’articolo, Trump aveva rilasciato due dichiarazioni in risposta ai giornalisti, negando categoricamente la sua affermazione e dicendo che lei “non era il suo tipo”.

Testimonianze e Reazioni

Carroll è stata la prima testimone a deporre, trovandosi faccia a faccia con Trump, che ha partecipato ai primi giorni del processo.

Dopo settimane in cui aveva promesso di testimoniare in sua difesa, Trump ha finalmente preso la parola il 25 gennaio, ma la sua testimonianza è stata breve, durata solo pochi minuti. Nel suo interrogatorio, ha detto di “sostenere al 100%” la sua precedente deposizione. Interrogato dal suo avvocato su eventuali istruzioni date per danneggiare Carroll, Trump ha negato, affermando di voler solo difendere se stesso, la sua famiglia e la sua presidenza.

Questo caso è uno dei tanti che coinvolgono Trump, che sta anche aspettando un verdetto in un processo civile che potrebbe obbligarlo a pagare almeno 250 milioni di dollari allo stato di New York per le sue pratiche commerciali, giudicate fraudolente da un giudice. Potrebbe anche essere vietato di fare affari nello stato dove ha costruito la sua fama come magnate immobiliare. In totale, Trump affronta 91 capi di accusa in processi federali e statali, che vanno da quelli a New York a quelli a livello federale legati alla rivolta del 6 gennaio al Campidoglio.

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