Il Piano anti-immigrazione di Trump per il 2024: espulsioni rapide e campi di detenzione allargati

Se rieletto nel 2024, Donald Trump prevede di intensificare ulteriormente le norme sull’immigrazione clandestina adottate durante il suo primo mandato, con l’intenzione di confinare i richiedenti asilo in vasti campi sorvegliati prima di deportarli in altri Paesi.

L’annuncio è stato fatto attraverso un articolo del New York Times pubblicato sabato, basato su interviste a vari consiglieri dell’ex presidente, tra cui Stephen Miller, il quale era responsabile dei piani di immigrazione di Trump durante la sua permanenza alla Casa Bianca.

L’articolo del Times descrive le proposte di Trump in materia di immigrazione come “un assalto all’immigrazione su una scala mai vista nella storia americana moderna” e sottolinea l’obiettivo di deportare milioni di persone ogni anno, compresi i residenti a lungo termine.

In particolare, il principale candidato repubblicano alle elezioni presidenziali del 2024 mira a ripristinare il controverso divieto di ingresso per i cittadini di alcune nazioni a maggioranza musulmana e a reintrodurre misure draconiane, come il rifiuto delle richieste di asilo basato sulla pericolosità sanitaria dei nuovi arrivati, come già fatto durante la pandemia.

Secondo il quotidiano newyorkese, Trump vuole accelerare le deportazioni eliminando la necessità di un’udienza di merito e contemporaneamente costruendo campi di detenzione di grandi dimensioni per ospitare i detenuti in attesa di espulsione, al fine di evitare dispersioni.

Tra le altre misure anti-immigrazione, ci sono progetti per rafforzare i controlli al confine con agenti federali, polizia locale e truppe della Guardia Nazionale, oltre ai funzionari dell’Ufficio Immigrazione e Dogana degli Stati Uniti. Inoltre, si prevede l’annullamento dei visti per gli studenti stranieri che hanno partecipato a proteste anti-Israele o pro-Palestina, consentendo ai funzionari consolari degli Stati Uniti all’estero di ampliare lo screening ideologico dei richiedenti per evitare l’ammissione di individui con atteggiamenti indesiderati.

Durante un comizio a Claremont, New Hampshire, sabato, Trump ha dichiarato: “Fermeremo l’invasione al nostro confine meridionale e inizieremo la più grande operazione di deportazione interna della storia americana.”

In risposta, lo staff elettorale di Joe Biden e Kamala Harris, potenziali sfidanti di Trump in una rivincita delle elezioni del 2020, ha bollato i piani dell’ex presidente come “politiche estreme, razziste e crudeli” destinate a “alimentare la paura e a dividerci, scommettendo che una nazione spaventata è il modo in cui vincerà queste elezioni.”

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